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Licenziamento collettivo per i 55 dipendenti della Cotto Pratigliolmi. Annuncio shock dell’azienda

Lo spettro del licenziamento collettivo aleggia su tutti i dipendenti della Cotto Pratigliolmi Agricola Industriale della Faella Spa. Sono stati annunciati dall’azienda ai sindacati e rischiano il posto 55 lavoratori. Ieri nel municipio di Piandiscò l’annuncio dell’apertura del nuovo fronte caldo per l’occupazione valdarnese è stato dato dal sindaco Enzo Cacioli, dai rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil e dalle Rsu.
“I sindaci revisori si sono dimessi – ha spiegato Luciano Calemme della Feneal Uil – e hanno portato i libri in tribunale. Il giudice ha dichiarato la liquidazione ed entro il 1° di ottobre l’azienda dovrà presentare un piano per superare la crisi. Ma è già stata affermata, anche se non formalizzata, la volontà di chiudere i battenti”.
Nata nel 1961, la fornace produce il cotto per pavimenti e può contare anche su una cava di materia prima. Caratteristiche che le hanno permesso di reggere l’urto della recessione del mercato dell’edilizia, seppure ridimensionando il numero degli addetti, passati da 96 ai 55 attuali, e il fatturato, sceso da 10 a circa 4 milioni di euro.
“Le maestranze hanno fatto la loro parte – ha ricordato Fabrizio Conti della Fillea Cgil – con il ricorso, negli ultimi 4 anni, agli ammortizzatori sociali, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, contratto di solidarietà. E dallo scorso mese di maggio si era tornati al lavoro in regime di part-time, un minimo di 25 ore settimanali con un taglio netto al salario, unico modo per provare a salvare l’occupazione. Ma adesso è arrivato l’annuncio che potrebbe vanificare ogni sacrificio fatto”.
“Lanciamo un appello alle istituzioni perchè si attivino per scongiurare i licenziamenti – ha ripreso Calemme – e all’imprenditoria locale perchè questa azienda ha una grande capacità produttiva, maestranze qualificate e può continuare a produrre il cotto nobile di Toscana. I 55 licenziamenti annunciati sarebbero un dramma per l’intera comunità”.
“L’amministrazione comunale segue la vicenda da tempo – ha continuato il sindaco Enzo Cacioli – e ci siamo incontrati più volte con i lavoratori e la proprietà che ha confermato la volontà di licenziare i 55 dipendenti per cessazione di attività. Questo ci sconcerta e ci meraviglia perchè è un’impresa che riteniamo sana e capace di costruire un prodotto di qualità e ancora richiesto dal mercato. Non stiamo parlando di numeri, ma di persone e di famiglie in difficoltà e il nostro territorio subirebbe un ennesimo colpo grave, basti pensare alla vertenza Bekaert. Abbiamo già interpellato la segreteria della Giunta regionale Toscana che si è dichiarata disponibile ad attivare i tavoli di confronto necessari”.

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