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Il Tar sulla vicenda Simoni. Francesco Sottili: “Ecco gli errori della maggioranza”

Il dibattito politico, a Figline e Incisa Valdarno, si infiamma di nuovo dopo la sentenza del Tar, che nella giornata di ieri ha di fatto annullato la seduta di consiglio comunale con il quale la maggioranza aveva sfiduciato la presidente Cristina Simoni. Al suo posto era stato poi nominato Sandro Sarri.
Francesco Sottili, esponente del Partiro Democratico, da sempre contrario a questo provvedimento di “sfiducia”, ha “bacchettato” le forze di governo, accusate di aver voluto affrettare i tempi per l’elezione del nuovo presidente nonostante fosse a conoscenza del ricorso al Tar e dell’imminenza della sentenza.
“Anche dietro mie sollecitazioni, durante l’ultimo Consiglio comunale – ha aggiunto – proprio in merito all’opportunità politica di andare avanti con l’elezione del nuovo Presidente, la capogruppo Farini ha sostenuto a nome della maggioranza che gli atti erano formalmente corretti e che avevano avuto il parere tecnico e di regolarità di tre dirigenti. Oggi – ha proseguito Sottili – è chiaro che quella scelta, oltre al fatto che non era basata su presupposti pienamente solidi, ha acuito le divisioni aprendo di fatto uno stallo istituzionale.
Purtroppo abbiamo perso una nuova occasione per riportare le istituzioni al centro del dibattito politico, lasciando che a parlare fossero gli interessi di pochi”.
Per Sottili, adesso che è stata fatta chiarezza, è compito anche delle minoranze aprire ad un ragionamento istituzionale diverso e più partecipato “perché le istituzioni sono di tutti e le figure di garanzia com’è quella del presidente del consiglio sono elementi fondamentali e decisivi per il corretto funzionamento degli organi e per la difesa delle prerogative degli eletti”.
Oggi, ancor più di prima, – ha continuato Sottoli – è necessaria la partecipazione di tutte le forze politiche e della gente affinché sia la comunità di Figline e Incisa Valdarno ad uscire vittoriosa da quanto sta accadendo.
Mi rendo conto che ci siano forti frizioni sia dentro che fuori le istituzioni, che queste siano presenti in consiglio comunale, ma è proprio per questo che è necessaria una riflessione che riporti al centro le necessità del nostro paese. È necessaria – ha concluso – un’analisi delle criticità che porti a delle garanzie anche verso le minoranze, che comunque rappresentano parte del nostro territorio, e che oggi si vedono escluse.”

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