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Bucine. Si dimette il vice sindaco Scala. Terranostra “Giunta spaccata e bilancio a pezzi”

A Bucine si dimette il vice sindaco Massimo Scala e l’opposizione parla, senza mezzi termini, di giunta spaccata. Il gruppo “Terranostra” ha annunciato che nel corso dell’ultimo consiglio comunale si è materializzata la spaccatura presente ormai da tempo all’interno della maggioranza e del Partito Democratico locale.
La seduta si è aperta con la comunicazione da parte del Sindaco Tanzini delle dimissioni del suo vice Massimo Scala dovute da motivi personali. “La realtà invece è tutt’altra – ha precisato Terranostra – , in quanto lo stesso vice sindaco ha fatto pervenire a questo Comune una comunicazione in cui si fa presente che queste dimissioni scaturiscono da motivazioni di carattere politico e non certamente per ragioni personali. In particolare – ha aggiunto l’opposizione – si fa presente come all’interno di questa giunta vi sia da tempo un clima di tensione derivante da eccessi di protagonismo e che vicende di natura personale siano state utilizzate, da qualche amministratore, con l’intento di mettere in difficoltà lo stesso vicesindaco. La questione – ha proseguito Terranostra – è evidentemente e palesemente politica e pur essendo dispiaciuti per la persona e comprendendo le decisioni personali di ognuno, non possiamo esimerci dall’esprimere tutto il nostro disappunto verso una gestione della cosa pubblica che lascia molto a desiderare, in cui le frammentazioni interne alla Giunta rischiano di nuocere all’interesse pubblico”.
Per la lista di minoranza queste spaccature sono state ancora più evidenti quando in consiglio comunale si è dovuto votare le delibere riguardanti gli accertamenti effettuati dalla Corte dei Conti sui bilanci comunali degli anni 2015 e 2016 “Sono state riscontrate gravi irregolarità e criticità di natura contabile – ha spiegato il gruppo consiliare – : tra le altre, ed in particolare, i giudici hanno evidenziato l’erroneità nella determinazione delle quote accantonate a fondo crediti di dubbia esigibilità e per altri fondi rischi e passività, oltre ad un errato monitoraggio del patto di stabilità. La Corte pertanto – ha continuato l’opposizione – ha intimato all’amministrazione comunale di assumere immediatamente degli atti di correzione, di rideterminare le risultanze del patto di stabilità interno ma soprattutto ha ordinato all’Ente di provvedere al “finanziamento” del disavanzo di amministrazione relativo all’anno 2016, pari ad oltre 329.000 euro; questo significa – ha concluso Terranostra – che per questo anno e per gli anni futuri i cittadini del nostro comune dovranno sopportare ulteriori sacrifici per tamponare il disavanzo di amministrazione prodotto nel 2016 e non si potranno realizzare alcune di quelle opere già previste”.

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