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La tesi di Carlo Menicatti sul Castello di Sammezzano sarà presentata al Cinema Nuovo di Figline

Il Castello di Sammezzano, noto “scrigno” architettonico con all’interno soffitti e stanze da mille e una notte, immerso nel verde di un panorama fantastico nel cuore di Leccio, è sempre stato al centro del dibattito per la sua salvaguardia e per il suo futuro, dopo aver vissuto un lungo periodo di abbandono e di trattative per la sua acquisizione.
Non a caso, un giovane studente del DAMS di Firenze, il sangiovannese Carlo Menicatti ha pubblicato la sua tesi sul castello percorrendo la storia cinematografica di questo set da mille e una notte, mosso dall’interesse storico e culturale e auspicando un futuro e un’attenzione più concreta alla salvaguardia dell’opera architettonica.
Sabato prossimo, dalle ore 17.00, al cinema nuovo di Figline sarà presentato il testo di Menicatti, dal titolo: ” Il set delle mille e una notte. Il Castello di Sammezzano nella storia del cinema”.
Il volume, promosso dalla Regione Toscana, incentrato sull’analisi dei film che hanno avuto come set il castello di Sammezzano, si articola in tre parti. La prima è dedicata alla storia del castello, senza tralasciare il parco secolare, e alla biografia del “padre” del progetto architettonico, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona (1813-1897). Nella seconda parte vengono descritti tutti i set che hanno interessato il castello, esaminando film, ma anche video musicali, spot tv, servizi di telegiornali e servizi fotografici di moda e spettacolo. L’autore si sofferma da un lato sul periodo tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, durante o quali il maniero era attivo come albergo e ristorante, e dall’altro lato sul periodo successivo, caratterizzato invece da uno stato di progressivo abbandono. La terza parte analizza in modo più dettagliato “Jours tranquilles à Clichy” di Claude Chabrol e “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, arricchendo la descrizione con le testimonianze dirette degli scenografi coinvolti.
Il castello di Sammezzano è stato “riconosciuto” per la sua importanza storica da diversi autori e registi di film. Autori che lo hanno reso immortale e impresso nelle pellicole cinematografiche. Nello specifico:
Nel 1972 divenne il set per “Finalmente… le mille e una notte” di Antonio Margheriti.
Nel 1974 per “Il fiore delle Mille e una notte” di Pier Paolo Pasolini.
Nel 1985 per “Sono un fenomeno paranormale” di Alberto Sordi.
Nel 1990 per “Giorni felici a Clichy” di Claude Chabrol.
Nel 2015 per “Il racconto dei racconti – Tale of Tales”, diretto da Matteo Garrone e interpretato da Vincent Cassel e Salma Hayek.
La presenza di Sammezzano non si è limitata al cinema. È stato teatro della fiction tv “L’Oriana”, diretta da Marco Turco e interpretata da Vittoria Puccini.
Inoltre, all’interno del castello, sono stati girati tre videoclip musicali.
Nel 1986 per il duetto tra Fiordaliso e Pupo in “La vita è molto di più”.
Nel 1990 per il duetto tra Mietta e Amedeo Minghi in “Vattene amore”.
Nel 2016, per “Ora o mai più (le cose cambiano”) di Dolcenera.
Le manifestazioni di “affetto” verso questo meraviglioso set cinematografico non vengono soltanto dall’esterno, quindi da autori nati fuori dai confini del Valdarno, ma anche dai valdarnesi stessi. Non a caso negli ultimi anni sono nate associazioni a salvaguardia della struttura, come “Save Sammezzano”.

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