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Raccolta differenziata. In Valdarno Aretino numeri sconfortanti

Non sale come dovrebbe e in sei comuni su dieci addirittura scende. La raccolta differenziata, in Valdarno, non sfonda e gli ultimi dati del 2017 resi noti a livello regionale non sono per niente incoraggianti. La media complessiva è infatti inferiore a quella del 2016. Una situazione che deve far riflettere non solo i comuni, ma anche la Regione e il gestore del servizio, oltre che i cittadini i quali, evidentemente, non hanno ancora ben compreso che un incremento della differenziazione è fondamentale per la qualità della vita. Insomma, il 70% di raccolta differenziata che si è posto come traguardo il Governatore Rossi da qui al 2020 sembra, almeno qui in Valdarno, una chimera, dato che la percentuale media nei dieci comuni della vallata è del 43,19%, contro il 43,65% del 2016. E se togliamo due “mosche bianche” come Castelfranco Piandiscò e Terranuova Bracciolini, dove la percentuale è compresa tra il 55% e il 60%, in tutti gli altri comuni del Valdarno, ad eccezione di Loro, è sotto al 40%.
Ma entriamo nel dettaglio. Il comune più virtuoso è quello guidato da Enzo Cacioli. Alle pendici del Pratomagno, infatti, la raccolta differenziata arriva al 59,07%, l’1% in più rispetto al 2016. Subito sotto Terranuova Bracciolini, con un 55,75% e un lieve calo dello 0,25% sull’anno precedente. Per il resto sono dolori. Loro Ciuffenna supera a malapena il 40% (41,06%), ma perde l’1,04%. Poi abbiamo Cavriglia (39,97% contro il 41,55% del 2016), Laterina (39,76 %, +0,10% rispetto all’anno precedente), Montevarchi (39,42%, -0,35% rispetto al 2016), Bucine (39,30% contro il 38,79%) e San Giovanni Valdarno, che si attesta al 39,11%, perdendo l’1,58% se confrontiamo il dato con quello dell’anno precedente. Ultimo, in questa classifica per niente ottimale, Pergine, che si ferma addirittura al 35,28%, con un tonfo del 3% rispetto al 2016.
Insomma, una situazione a dir poco preoccupante, che dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una pratica che aumenta, e non di poco, la qualità della nostra vita. I soggetti interessati dovranno poi capire le ragioni che hanno portato all’arretramento e, allo stesso tempo, trovare meccanismi per rafforzare il sistema. E’ necessario probabilmente investire sull’educazione alla differenziata già a partire dalla scuole, da ogni luogo di formazione e apprendimento.

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