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Elezioni provinciali. Il “suicidio” del Pd. Parla Albano Ricci: “Gravi responsabilità. Ci vuole un cambiamento radicale”

E’ stato un vero e proprio suicidio politico quello del Partito Democratico alle elezioni provinciali di Arezzo, che hanno consegnato la vittoria a Silvia Chiassai. Si, un suicidio, che testimonia lo stato confusionale di un partito, che nell’aretino, ha perso negli ultimi anni comuni importanti come Arezzo, Montevarchi, Sansepolcro e adesso anche la Provincia di Arezzo.
L’ultima sconfitta, quella di Palazzo Cavallo, è stata ancora più clamorosa. Una sconfitta nella quale spicca anche un dato politico preoccupante: non tutti seguono la linea del partito. Alcuni consiglieri comunali, anche del Valdarno (di Terranuova, Bucine e Cavriglia) non si sono presentati al voto. Magari per motivi personali, ci mancherebbe, ma il dato è quello e necessita di un’ampia riflessione, anche perchè nel 2019 ci saranno le amministrative e il Partito Democratico, se non saprà rialzare la testa, rischia nuove batoste elettorali che potrebbero avere ripercussioni devastanti.
Lo sa bene anche il segretario provinciale Albano Ricci, che è uscito pubblicamente con dichiarazioni durissime e con una decisa presa d’atto di un fallimento politico.
“L’esito delle elezioni provinciali – ha detto – consegna una sconfitta amara per il centrosinistra. Resa ancora più cruda dalla preoccupante fragilità di tenuta del nostro partito: un’astensione pesante, assenze, superficialità, conti che non tornano. Ancora una volta emerge tutta la nostra debolezza, la nostra propensione al distinguersi, al contarsi, a regolare in modo non palese conflitti interni. Ginetta Menchetti – ha proseguito Ricci – era un ottimo candidato: esperta, competente, sindaco stimato. La sua storia personale, la sua energia sarebbero stati valori aggiunti per un incarico così delicato. Ringraziamo lei e tutti i candidati per aver insegnato alla nostra comunità così tanto in questa fase: umiltà, responsabilità, serietà, semplicità. Anche questa sconfitta – ha continuato il segretario – esige una ripartenza, maturità e resistenza e un supplemento di coscienza e di impegno da parte di tutti. La responsabilità è grande ed è di tutti, nessuno escluso: la prima è mia, doveroso e leale ammetterlo. Non verranno fatte cacce alle streghe o date facili colpe, ma si apre una fase di confronto duro, di riflessione severa: ci sono tante sfide importanti, a partire dalle prossime amministrative, il cambiamento dentro di noi deve essere radicale. Non sono le singole persone a tenere un partito – ha continuato Albano Ricci – ma la loro capacità di mettersi in discussione e in rete. La rabbia e la delusione con il tempo devono tramutarsi in nuovo entusiasmo e orgoglio identitario. Abbiamo un impegno morale verso questo territorio: la difesa dei valori che lo hanno reso libero”.
Il Pd aretino ha poi ringraziato Roberto Vasai per questi anni di presidenza. “Sono stati due mandati difficili e completamente diversi tra loro – ha precisato Ricci – . È sempre riuscito a mettere umanità, competenza e forza nello svolgimento del suo ruolo. Stessa gratitudine al vicepresidente Ducci e ai consiglieri uscenti Corei, Caporali, Botti, Neri e Caneschi. Il loro attaccamento verso questa istituzione è stato esemplare. Auguriamo buon lavoro a tutti i nuovi consiglieri eletti e in particolar modo al neopresidente Silvia Chiassai”.

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