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“Pelletteria e meccanica settori trainanti dell’economia valdarnese”. L’analisi di Cna

La pelletteria e, in generale, il manifatturiero, sono i settori che hanno trainato anche in questo 2018 l’economia del Valdarno. La fotografia della situazione, a due mesi dalla fine dell’anno, è della Cna, che ha tracciato un bilancio attraverso il responsabile di zona Massimo Malvisi e il presidente valdarnese Fabio Mascagni (nella foto). “Per quanto riguarda la pelletteria il trend non è costante – ha detto Mascagni – e ci sono onde continue. Ma non ci possiamo lamentare. Riguardo invece l’abbigliamento registriamo un po’ di calo. Ma è anche fisiologico, in quanto questo è il periodo dei cambi di stagione e sappiamo tutti come è cambiato il clima negli ultimi anni. Un tempo era settembre il mese nel quale riponevamo nei cassetti l’abbigliamento leggero. Oggi si arriva a novembre”.
Il confronto con il 2017 è presto detto. “Riguardo al manifatturiero siamo allo stesso livello dello scorso anno – ha confermato il presidente degli artigiani valdarnesi -. La ripresa che ci doveva essere non c’è stata”. E’ partito poi un appello alla politica. “Noi chiediamo a chi ci governa di tenere in considerazione chi produce e in particolar modo le aziende artigiane, che rappresentano il 90% del Pil – ha concluso Mascagni -. La nuova legge di bilancio, da questo punto di vista, è deludente. Non ci sono incentivi e non c’è la volontà di andare incontro a chi fa impresa. E questo è un problema”.
Massimo Malvisi ha comunque ricordato che, in Valdarno, la pelletteria e la meccanica sono stati i settori che per tutto l’anno hanno trainato, sia dal punto di vista di fatturato che di occupazione, l’economia della vallata. E continuano a contribuire alla ripresa economica. “Questo è il dato principale – ha proseguito Malvisi – . C’è poi una buona attività nel campo dei servizi mentre, purtroppo l’edilizia continua a battere in testa”. Insomma, luci e ombre anche in questo 2018 per l’economia artigianale del Valdarno, che rappresenta comunque un vero fiore all’occhiello del tessuto produttivo della Toscana centrale, soprattutto nel campo della pelletteria e quindi della moda. La crisi si è fatta sentire anche da questi parti, ma in maniera meno pesante che altrove.

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