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Rotatoria di Levane: lettera aperta di Tanzini a Chiassai. “Ricostruzioni parziali e inesatte”

Una lunga lettera aperta per replicare al sindaco di Montevarchi che l’aveva accusato di non rispettare gli accordi per la realizzazione della rotatoria sulla Regionale 69 all’altezza dell’area artigianale di Levane.
Pietro Tanzini, primo cittadino di Bucine, ribatte punto su punto e chiede a Silvia Chiassai Martini come possa “rivendicare, in modo che definire offensivo è poco – scrive – la pretesa di vantare un credito dal mio Comune con motivazioni assolutamente parziali ed inesatte? Vede non sono poche le questioni che dobbiamo definire oltre alla compensazione dei costi per i servizi scolastici, e sia ben chiaro niente di più di quello che prevede l’accordo del 2015!”
La lista comprende anche il patrimonio immobiliare indisponibile e demanio usufruito dagli abitanti di Levane e Mercatale: “Dobbiamo conteggiare tutto – continua – non solo quello che le fa comodo! E poi una domanda: cosa intende quando minaccia “il ricorso a tutti i mezzi necessari per avere quanto ci spetta”? L’annullamento del protocollo sottoscritto nel 2015, il ricorso ai tribunali, l’invasione della Valdambra da parte di una armata montevarchina? Stia serena, ci troverà vigili e pronti!”
Tanzini ribadisce che le frazioni di confine costituiscono da sempre un problema nell’erogazione dei servizi ai residenti e per questo occorre trovare un’intesa tra gli enti per le rispettive competenze.
“Il protocollo del 2015 tra i nostri due Comuni ha questa funzione: concordare preventivamente la ripartizione delle spese da sostenere in relazione al numero degli abitanti di ciascun municipio. A tal fine, con deliberazione delle rispettive Giunte comunali, dovranno essere dettagliati le modalità e i termini del procedimento di riparto dei costi. Bucine è già pronto al confronto, senza preconcetti sugli obiettivi da raggiungere”.
Nello specifico della rotatoria, l’amministratore valdambrino suggerisce alla sindaca di “ripassare” gli atti a suo tempo sottoscritti con la Provincia di Arezzo e i successivi patti dell’agosto 2017 a Montevarchi. Definivano le rispettive competenze sul tratto della 69 compreso tra il ponte sull’Ambra e il torrente Caposelvi. “Fu deciso che tutte le questioni, in particolare la definitiva regolazione del traffico, sarebbero dovute confluire in una nuova convenzione che la Provincia si impegnò a proporre all’approvazione dei due Comuni. Nel frattempo i nostri tecnici – prosegue – hanno studiato e proposto all’amministrazione provinciale soluzioni integrative, tra cui un ulteriore ingresso dalla variante all’altezza del camposanto per favorire l’innesto in sicurezza sulla 69 dei veicoli provenienti dalle fabbriche”.
Gli interventi, rotonda compresa, dovevano essere concordati e finanziati tenendo conto della variante approvata da Montevarchi per la zona industriale. “La scelta della sua Giunta di monetizzare le risorse anziché realizzare le opere modifica e contraddice quell’accordo. Non solo: non si prevede un aumento dei parcheggi che Montevarchi si era impegnato a creare”, col risultato di privare della sosta chi visita il cimitero. “E’ indispensabile che Montevarchi provveda con urgenza ad individuare, nel proprio territorio, aree da destinare a parcheggi pubblici per i lavoratori per non costringere la mia amministrazione a sanzionare la sosta irregolare”.
Infine i crediti che Montevarchi vanta nei confronti di Bucine a compensazione dei servizi erogati ai cittadini: “L’accordo del 2015 prevede interventi anche per i servizi relativi al diritto allo studio di tipo scolastico ed extrascolastico (mensa, trasporti, centri educativi extrascolastici ed estivi) e i beni immobili del patrimonio indisponibile e demanio (scuola primaria Giotto di Mercatale, dell’infanzia, primaria e media di Levane, cimiteri di Levane e Mercatale, Palazzetto dello sport di Levane, ambulatori e bottega della salute di Mercatale). La spesa per progettare ed eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria spetta al Comune nel cui territorio insiste l’immobile con criterio di prevalenza riferito al numero di persone che beneficiano del servizio. Di qui consegue che per stabilire le dovute compensazioni serve, come più volte Le ho detto e ripetuto, tener conto di tutti gli interventi svolti dai due Comuni per le finalità previste da quell’accordo”
L’invito finale è a “concordare il percorso per definire il rendiconto economico dei lavori svolti e dei servizi erogati e procedere al relativo conguaglio il cui risultato non è e non sarà – conclude Tanzini – quello da lei rivendicato nella sua dichiarazione alla stampa”.

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