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Gestione del servizio idrico. Camiciottoli: “Nessuna proroga della concessione a Publicqua”

“La concessione deve scadere al termine naturale, senza che ci siano proroghe”. Lo ha detto il consigliere di Avanti Montevarchi Fabio Camiciottoli in merito ai rapporti con Publiacqua e all’assemblea dell’Ato nella quale, tra le altre cose, si discuterà di una nuova concessione per la gestione del servizio idrico integrato, in previsione della scadenza al 2021. “Il gestore in questi anni si è caratterizzato per la poca efficienza, per erogazioni di servizi insoddisfacenti pagati con tariffe insopportabili e per certi versi ingiustificabili che, purtroppo, più che alimentare investimenti nelle reti hanno di fatto prodotto lauti margini ed utili – ha spiegato Camiciottoli -. Utili di cui i soci, a partire dai pochi comuni controllori o loro partecipate, hanno beneficiato. Purtroppo tutto questo è avvenuto senza che gli stessi enti locali, partendo da Firenze, Prato e Pistoia abbiano esercitato efficaci forme di vigilanza e controllo”.
Secondo il rappresentante della minoranza, in questa fase occorre non soffermarsi solo sulla questione del referendum e sul fatto che l’acqua deve essere gestita dal pubblico. Bisogna invece verificare se in questi 16 anni Publiacqua ha eseguito ciò che doveva fare rispetto agli impegni, ai programmi stilati e alle conseguenti tariffe applicate. “Più che i soliti annunci validi come propaganda, occorre che i comuni, a partire da quello di Montevarchi – ha detto Camiciottoli – , mettano in atto un’azione più incalzante nei confronti della società e delle autorità d’ambito affinché ognuno risponda dei disservizi sempre frequenti e dei mancati investimenti. Non basta votare contro o astenersi, ma occorrono verifiche sugli investimenti e sui servizi, impegnando direttamente le strutture tecniche comunali per evitare che tutto rimanga , come sta avvenendo adesso, inalterato”.
Per il consigliere di opposizione è poi necessario che le decisioni rispetto a future gare o affidamenti vengano prese da strutture terze ed indipendenti. “Occorre infine, a partire dalla gestione del servizio idrico, chiedere e pretendere dalla Regione Toscana una modifica radicale delle ATO, in modo tale da trasformarle da strutture partecipate dai comuni ad autorità indipendenti. Solo imponendo questa agenda politica – ha concluso Camiciottoli – sarà possibile rimuovere le contraddizioni attuali con l’insopportabile condizione che il controllore e il controllato sia incarnato dagli stessi soggetti. Se non si farà ciò c’è il rischio che non si risolva nessun problema e si faccia tanto can can per inseguire uno spicciolo di voti”.

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