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Gestione del servizio idrico. Interviene il Comitato H2o di Montevarchi. “Negativo il nostro giudizio su Publiacqua”

Il consiglio comunale di Montevarchi si è riunito ieri sera per una seduta pubblica che ha affrontato il tema della gestione del servizio idrico. I consiglieri comunali, all’unanimità, hanno votato contro alla richiesta di proroga di concessione del servizio a Publiacqua e sulla vicenda è intervenuto nelle ultime ore il Comitato H2o, che ha voluto ringraziare il sindaco e l’intero parlamentino per aver indetto una assise aperta agli interventi dei cittadini.
La posizione del Comitato è negativa sia verso la proposta di Publiacqua di un aumento tariffario, sia verso qualsiasi ulteriore proroga oltre il 2021 come pegno per il mantenimento delle tariffe attuali.
“Prima di tutto – è stato detto – non condividiamo il metodo adottato dal gestore: non è assolutamente corretto nei confronti degli utenti richiedere una proroga dell’affidamento del servizio come rifugio contro ulteriori aumenti tariffari significativi. Un metodo, o per meglio dire un “ricatto”, che costituisce un ennesimo schiaffo al rispetto dei cittadini. Un comportamento assolutamente arrogante – ha aggiunto il Comitato – che deve a maggior ragione far riflettere e che dovrebbe essere censurato da questo e da tutti i comuni del territorio che si siederanno in Assemblea il prossimo 4 dicembre”.
Sulla questione tariffe il no di “H2o” è secco. E’ stato infatti ricordato che le tariffe adottate da Publiacqua sono tra le più alte in Italia e non possono essere giustificate dal piano degli investimenti. “Fino a che gli utili del gestore continueranno ad essere presenti ed elevati – ha spiegato l’associazione – non vi è alcuna ragione che giustifichi nuovi rincari a discapito degli utenti di un servizio essenziale”.
Il Comitato ha poi ricordato che l’acquedotto di Montevarchi detiene il 10% circa di tutte le tubazioni in ethernit e cemento amianto presenti sul territorio gestito da Publiacqua, e ciò significa che i montevarchini non hanno fino ad oggi beneficiato dello stesso ritorno in investimenti sul proprio territorio rispetto sia ai comuni limitrofi che ai grandi centri. E questo a parità di contribuzione tariffaria.
“Tutto questo si riassume, nel caso del nostro Comune, in una palese violazione della Carta del Servizio – ha aggiunto H2o – , in quanto il gestore non ha rispettato fino ad oggi l’onere di operare in modo “obiettivo, giusto e imparziale”, con “eguaglianza dei diritti degli utenti” e “parità di trattamento”.

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