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Filippo Boni vince il fiorino d’oro per “Gli eroi di via Fani”. Sabato la consegna del riconoscimento a Firenze

Filippo Boni, scrittore e saggista di Cavriglia, ha vinto a XXXVI° edizione del prestigioso Premio Internazionale Firenze-Europa e sabato pomeriggio nel Salone dei ‘500 a Firenze ha ricevuto il fiorino d’oro.
Lo scrittore e storico valdarnese, vicesindaco di Cavriglia, si è aggiudicato uno dei premi letterari più ambiti in Italia e all’estero con il ibro “Gli eroi di Via Fani” (Ed. Longanesi), che dopo un lungo lavoro di ricerca ha ricostruito per la prima volta le vite degli agenti di scorta di Aldo Moro e dei loro familiari.
Il Premio Firenze Europa “Mario Conti”, nato nel 1983 con il Patrocinio del Parlamento Europeo, del Consiglio dei Ministri, del Consiglio della Regione Toscana, della Città Metropolitana e di Firenze e del Comune di Firenze, è uno dei riconoscimenti letterari più autorevoli in Italia, basti pensare che negli anni è stato assegnato a Mario Luzi, Alessandro Parronchi, Peter Russel, Enrico Nistri, Umberto Cecchi, Giorgio Batini, solo per citare alcuni nomi.
Boni, che ha scritto opere di storia contemporanea in particolare su stragi naziste, resistenza e seconda guerra mondiale, con l’opera “Gli eroi di Via Fani” ha vinto nell’arco di pochi mesi premi nazionali molto prestigiosi: il 30 agosto il “Premio Nazionale Franco Enriquez – Città di Sirolo 2018”; a maggio a Rieti il Premio Nazionale “Santa Barbara nel mondo”; ad aprile, a pochi giorni dall’uscita del libro, il “Pegaso D’Argento della Regione Toscana”, conferito a coloro che, nell’ambito della letteratura, dell’editoria, delle arti figurative, della musica o dello spettacolo, si siano distinti nella promozione o arricchimento della cultura toscana contemporanea.
“Sono profondamente commosso ed onorato per questo riconoscimento – ha commentato Boni – che non merito io, bensì il valore delle storie dimenticate e narrate in questo incredibile viaggio. Dedico il premio a tutti i familiari dei cinque agenti di Moro trucidati in Via Fani, all’oblio ed al silenzio assordante di questi anni calati incredibilmente su di loro, responsabilità culturale questa della quale nessuno di noi è esente. Con la viva speranza di consegnare il loro sacrificio ed il valore della loro memoria, alle nuove generazioni”.
Questo il verdetto della giuria:
“Per una volta i protagonisti del rapimento di Aldo Moro in via Fani sono gli agenti della sua scorta, massacrati a sangue freddo. Filippo Boni ha ricostruito con un lavoro di ricerca davvero apprezzabile e importante le loro storie e quelle delle loro famiglie: il loro mondo. Ma non si ferma a questo perché inquadra la tragedia, che poi si sarebbe conclusa in via Caetani, nel clima inquieto e cupo di quegli anni e nella pesante situazione economica, politica e sociale della Nazione in cui mise radici il terrorismo. Un libro importante, che mancava, perché, assieme ad Aldo Moro, la sua scorta è simbolo e testimonianza di una ferocia disumana che vede alcuni dei suoi protagonisti ancora ricordati e citati, mentre sugli agenti e i carabinieri uccisi e sui loro familiari è sceso il silenzio, rotto lodevolmente da Filippo Boni”

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