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Raddoppio Ires al volontariato: la protesta delle Misericordie della Toscana

La manovra di bilancio raddoppia l’aliquota Ires al volontariato e le Misericordie della Toscana protestano contro una scelta che, affermano, mette a rischio i servizi ai cittadini, a cominciare dai più deboli.
E’ il presidente della Federazione regionale Alberto Corsinovi a sottolineare che le Misericordie della Toscana sono l’espressione “forse più radicata, certamente la più antica, del volontariato regionale. Nel corso della loro secolare storia – spiega – hanno visto sommovimenti, rivoluzioni, guerre. Eppure mai ci saremmo aspettati che, in un momento in cui ancora sono forti ed evidenti gli effetti di una crisi che ha aumentato i bisogni e le povertà della gente, il governo decidesse una manovra di bilancio che voleva essere di rilancio e che invece ci penalizza così gravemente”.
“Se rilancio ci sarà – prosegue il presidente – certo non riguarderà chi ha più bisogno, le persone verso cui è diretta tanta parte dell’impegno delle Misericordie e delle altre realtà di volontariato, perché il raddoppio delle tasse che ci è stato gettato sulle spalle renderà più difficoltosi gli interventi e in alcuni casi li metterà a serio rischio”.
Corsinovi, dopo aver ricordato le attestazioni di vicinanza ricevute in questi giorni da esponenti di movimenti e partiti politici diversi, invita chi governa al ripensamento: “Intanto stiamo valutando come manifestare la denuncia e la forte protesta, nostra e di tutto il mondo del volontariato, che punta non certo a difendere interessi corporativi, ma i bisogni della nostra gente, delle nostre comunità e in modo particolare dei più deboli ed emarginati. Siamo tradizionalmente abituati a prestare il nostro servizio in silenzio, un tempo i nostri volontari portavano aiuto con il cappuccio per restare anonimi, ma stavolta sentiamo l’obbligo, come più antica associazione di volontariato, di lanciare un grido di protesta – conclude – e un accorato appello a cancellare questa ingiustizia, nella consapevolezza che tanti possono unirsi alla nostra voce”.

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