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Costituita la “Fondazione Gianfranco Salvini Onlus”. Promossa dalla Crt in memoria di uno dei padri della riabilitazione

E’ nata la Fondazione Gianfranco Salvini Onlus, in memoria di uno dei padri della riabilitazione in Italia. Non a caso è stato promosso dalla Crt, la Clinica Riabilitazione Toscana. Avrà lo scopo di promuovere, finanziare e condurre, anche in ambito internazionale, attività di studio e di ricerca scientifica con particolare riferimento all’attività di riabilitazione nell’ambito dell’intero percorso assistenziale del paziente, dall’iniziale degenza ospedaliera fino al reinserimento in famiglia.
I risultati degli studi saranno messi a disposizione della comunità scientifica e del Servizio Sanitario Nazionale.
“Potranno aderire alla nuova fondazione di partecipazione sia le persone fisiche che giuridiche, associazioni ed enti sia pubblici che privati – ha detto la presidente della Fondazione Marzia Sandroni – . La sua attività s’inserisce sulla scia della ricerca sanitaria e scientifica condotta in questi anni, che è in perfetta sintonia con il nome scelto, cioè Gianfranco Salvini che ha legato la sua attività sia alla Crt della quale è stato uno dei fondatori, sia alla ricerca nel settore della riabilitazione nel quale è stato uno dei maggior esponenti in ambito internazionale nel Novecento”.
Gianfranco Salvini, nato a Firenze nel 1936, sono una prima attività professionale in Svizzera e in Francia, introdusse fin dalla fine degli anni sessanta, un nuovo linguaggio riabilitativo. Indicativo il titolo di uno studio, presentato a Berna con il professor Perfetti: “In riabilitazione si è clamorosamente dimenticato il cervello”. Ha insegnato e svolto attività di direzione in scuole per terapisti della riabilitazione a Ferrara e Milano, formando un eccezionale numero di operatori. Ha lavorato anche in contesti internazionali, svolgendo il ruolo di consulente in India per il Ministero del Welfare e collaborando con la Russia, attraverso le Misericordie italiane, per la costruzioni di protesi destinate ai “ragazzi soldato” della guerra in Afghanistan.
Era però molto legato al Valdarno e nel 1977 costituì il primo reparto di riabilitazione in Italia unificando le attività, in questo ambito, del Consorzio Socio sanitario della Zona e dell’Ente ospedaliero del Valdarno aretino. Fu tra i protagonisti dell’innovazione in questo settore, realizzando un percorso che portava i pazienti dagli ospedali di San Giovanni e Montevarchi fino alla struttura di riabilitazione a Terranuova e quindi al reinserimento al proprio domicilio. E’ considerato il padre della riabilitazione cognitiva ed ha offerto un grande contributo alla ricerca scientifica con intuizioni che poi furono sviluppate negli anni successivi.

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