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Le attività di ATRACTO e AVO nella CRT. Volontariato e riabilitazione per il benessere dei pazienti

Per i pazienti della Clinica di Riabilitazione Toscana, con tempi di degenza lunghi, giocare a tombola, fare due chiacchiere, leggere un libro, è davvero molto importante; attività che hanno certamente un aspetto ludico ma che possono rientrare nelle attività riabilitative, sia per i movimenti richiesti con il gioco, sia per i dialoghi che si sviluppano.
Inoltre, i pazienti possono contare sugli aiuti dei volontari di “ATRACTO” e “AVO Valdarno”, che dedicano loro tempo e attenzione, apportandogli grande sostegno.
“ATRACTO” è l’acronimo di Associazione Traumi Cranici Toscani e dal 1997 si occupa dei percorsi di chi ha una grave cerebrolesione, mentre “AVO Valdarno” è l’Associazione volontari ospedalieri e presta la sua assistenza soprattutto negli ospedali, nelle Asp e Rsa.
“Abbiamo sempre fatto questo tipo di attività – spiegano le volontarie di ATRACTO – Dedicare tempo agli altri è una cosa che ti viene da dentro. Qualcuna di noi ha vissuto l’esperienza ospedaliera anche assistendo a lungo i propri familiari ed ha capito quanto importante sia avere la possibilità di portare, almeno la testa, fuori dall’ospedale per qualche ora. E’ come riprendere fiato, una boccata d’ossigeno”.
Ivana Cannoni, presidente di “ATRACTO Valdarno” è particolarmente soddisfatta di questa esperienza e dell’appoggio che viene fornito costantemente ai pazienti, ma anche alle loro famiglie per le quali è stato aperto uno sportello informativo e di ascolto.
Anche Giovanni Rabizzi, presidente dell’AVO Valdarno, esprime il suo appagamento per il lavoro che viene svolto dai volontari, “presenti non solo nella CRT ma anche nei reparti di medicina, chirurgia, ortopedia, medicina d’urgenza, hospice, pediatria, radioterapia. – fa sapere Rabizzi – Vogliamo essere vicini a tutti coloro che sono ricoverati in ospedale. Ascoltiamo, parliamo, doniamo un sorriso, talvolta siamo anche una sorta di parafulmine per gli sfoghi di persone che vivono stress emotivi particolarmente pesanti”.
Le attività di volontariato sono particolarmente importanti per i pazienti, poichè le varie attività si svolgono esternamente ai reparti, in un ambiente che non contiene letti, strumenti di riabilitazione o di cura. Momenti che Desiré Anelli, assistente sociale della CRT, ritiene “davvero veramente preziosi”.
“Le attività dei volontari non sono estranee alle nostre ma perfettamente integrate. – afferma Alessandra Stocchi, psicologa clinica della CRT – Lo possiamo definire un “lavoro di rifinitura” della complessiva presa in carico del paziente. Potremmo dire che è come fare l’orlo. Anche per questo c’è un ottimo rapporto tra i volontari e il personale della clinica”.
Tutti insieme al lavoro, dunque, per un unico obiettivo: il benessere dei pazienti.

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