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Figline: esondazione del torrente Ponterosso, condannato l’ex sindaco Nocentini. Assolti gli altri imputati

Condanna a 8 mesi per l’ex sindaco di Figline Valdarno Riccardo Nocentini nel processo per l’esondazione del torrente Ponterosso che nel 2013 causò gravi danni a case, aziende, veicoli e al cimitero figlinese. Tutti assolti gli altri imputati: il responsabile tecnico del Comune, due tecnici della Provincia e altrettanti responsabili delle ditte impegnate nei lavori stradali nella zona.
La sentenza è stata letta dal giudice Agnese Di Girolamo e le motivazioni verranno rese note tra 15 giorni, mentre i risarcimenti danni saranno definiti in sede civile.
I fatti risalgono al 21 ottobre del 2013 quando il borro del Ponterosso e il fosso delle Granchie esondarono danneggiando 19 auto, 75 residenze private, 8 attività produttive e appunto il camposanto.
Sotto accusa finì un ponte carrabile di accesso a un’abitazione sulla strada che conduce allo Stecco e che, avendo la campata troppo stretta, impedì il corretto deflusso delle acque. La struttura doveva essere abbattuta nel 2002 ma la demolizione è avvenuta solo nel febbraio 2015. L’ex primo cittadino era accusato di non aver agito nell’ambito delle sue competenze perchè avrebbe dovuto emanare un’ordinanza urgente per demolire il ponte considerato a rischio in caso di piena, intervento previsto nelle opere di messa in sicurezza del bacino del torrente.
In rito abbreviato invece il gup aveva condannato a 1 anno e 3 mesi due privati che avevano fatto costruire il ponte per accedere alla loro abitazione senza le necessarie autorizzazioni idrauliche.

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