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Emanuel Chirila, l’ex studente dell’ITT Ferraris che ha ideato il “casco salvavita”, ricevuto dal Ministro Toninelli

Emanuel Chrila, ex studente dell’ITT Ferraris di San Giovanni Valdarno che ha ideato il cosiddetto “casco salvavita”, che incrementa notevolmente la possibilità di sopravvivenza in caso di incidente con moto o scooter, è stato ricevuto questa mattina dal Ministro Danilo Toninelli. E’ stato lo stesso Ministro, attraverso un post su Facebook, a raccontare questo incontro, parlando anche della prevenzione degli incidenti stradali.
“Oggi – ha scritto – ho avuto il piacere di incontrare Emanuel Chirila, un giovane che a soli 18 anni ha ideato un casco intelligente per moto in grado di contattare autonomamente i soccorsi in caso di incidente. Ancora oggi il 33% delle vittime sulla strada è rappresentato da motociclisti e proteggere chi si sposta su due ruote è una battaglia storica del Movimento 5 Stelle. Solo pochi mesi fa – ha aggiunto Toninelli – abbiamo messo a punto il decreto “salva motociclisti” che obbliga i gestori delle nostre strade a installare alla base dei guardrail, nei tratti più pericolosi e con un’alta incidentalità accertata, i cosiddetti “Dispositivi Salva Motociclisti. La sicurezza di chi viaggia, però, non passa solo attraverso la corretta manutenzione delle infrastrutture ed educazione stradale, ma si costruisce anche con il miglioramento tecnologico costante degli strumenti di guida e di protezione. Il progetto di salvataggio attivo di Emanuel – ha concluso il Ministro – è un importante esempio di eccellenza italiana da proteggere e valorizzare. Perché solo così il nostro Paese potrà essere all’avanguardia in Europa nel settore delle nuove tecnologie create a tutela di chi viaggia”.
Il casco ideato dal giovane è costantemente collegato a diversi satelliti GPS ed è dotato di un sensore di collisione che sente l’urto. In caso di incidenti che implicano traumi alla testa è quindi capace di geolocalizzare chi lo indossa e di inviare automaticamente un sms con le coordinate precise del luogo del sinistro sia ai soccorritori che ai familiari. Il tutto tramite un modulo GSM collocato all’interno. Il casco, però, ha altre funzioni opzionali. E’ ad esempio dotato di sensori che fanno da etilometro, rilevando la quantità di alcool nell’organismo tramite l’analisi della respirazione del centauro. Rileva inoltre la presenza o meno del battito cardiaco di chi lo indossa, permettendo di calcolare la gravità della situazione in caso di inconvenienti. Consente poi di valutare la stanchezza del motociclista attraverso il battito delle ciglia, attivando, nel caso, avvisi acustici e ha in dotazione sensori meteorologici che pemettono di verificare le condizioni atmosferiche esterne. Insomma, un vero e proprio gioiello che potrebbe diventare ben presto un oggetto altamente prezioso nell’ottica della sicurezza.

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