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Il Pd di Montevarchi: “progetto al ribasso per la nuova scuola di Levanella”

“E’ un’operazione propagandistica nettamente al ribasso”. Così il Partito Democratico di Montevarchi ha definito il progetto della nuova scuola primaria di Levanella, che è stato presentato alla stampa nei giorni scorsi. Dopo aver ricordato che, dopo un lungo e inutile girovagare, il plesso sarà realizzato nella sede più naturale, quella prevista dagli strumenti urbanistici esistenti e al centro della comunità (“E’ la sede che noi abbiamo sempre auspicato”), il Pd ha accusato l’attuale amministrazione di aver speso tempo e soldi pubblici “per una variante urbanistica lasciata a metà e per un paio di progetti in fretta e furia legati ad altre localizzazioni irrealizzabili”.
“Ora il Sindaco Chiassai – ha aggiunto, non senza polemica, il Partito Democratico – , senza neanche portare il nuovo progetto all’approvazione del Consiglio Comunale (alla faccia della correttezza istituzionale, anche per la maggioranza che ciecamente la sostiene), lo presenta alla stampa e direttamente alla cittadinanza. Chiedano allora i cittadini in questa occasione, noi lo faremo in Consiglio Comunale, quando e se il progetto ci arriverà, perché si è scelto ancora un’operazione propagandistica nettamente al ribasso”.
Il Pd si è infatti chiesto per quale motivo una scuola comunale del 2020 non abbia una palestra vera e propria da aprire anche all’utilizzo esterno e perché non ci sono spazi per laboratori o per la biblioteca scolastica. Inoltre ha domandato se è previsto un parcheggio oppure se è stato chiesto un consiglio o un parere alle maestre che in quella realtà operano. “I cittadini – ha concluso il Partito Democratico – chiedano inoltre al Sindaco Chiassai che fine ha fatto lo sbandierato progetto di integrare in un unica sede la Scuola Primaria e la Scuola Materna e chiedano soprattutto altre due cose fondamentali: da dove arriverà il milione e 200mila euro che ancora manca per finanziare il progetto e una data certa, se c’è, in cui la nuova scuola sarà pronta, visto che fino ad allora i sempre meno bambini rimasti andranno a scuola nel polo industriale di Terranuova”.

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