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Impianti calcistici a San Giovanni. Minghi e Merli: “Il campanello d’allarme è suonato da tempo”

A San Giovanni Valdarno si torna a parlare della situazione degli impianti calcistici utilizzati dall’ASD Sangiovannese. Lo Stadio Virgilio Fedini, l’antistadio, il Veliero ed il Calvani stanno accusando gli acciacchi di un’età ormai avanzata e l’allarme lanciato dalla società di piazza Palermo è forte e chiaro. Ne abbiamo parlato con il presidente del Comitato Biancoazzurro Marco Merli e con il presidente della Marzocco Sangiovannese Maurizio Minghi. Per quanto riguarda lo Stadio Fedini, Merli ha parlato di quelli che sono gli interventi più urgenti, dalla gradinata fino alla recinzione esterna, passando per l’illuminazione, la tribuna e la pista di atletica. Partendo dalla gradinata, ci sono criticità dal punto di vista strutturale e i tifosi possono continuare a frequentarla solo perchè è stata accordata una deroga che scadrà nel 2020, e  comunque al termine del prossimo campionato. “Nello specifico non so quali siano i lavori  da fare per la sua messa in sicurezza, – ha detto – ma è comunque un intervento che, per essere completato, richiederà circa un anno, il che vuol dire che siamo già in ritardo. Questa è una problematica alla quale devono rivolgere l’attenzione l’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico”. La possibilità di chiudere momentaneamente la gradinata e dirottare i tifosi nella curva, non sarà minimamente presa in considerazione dalla società del Marzocco.  “I nostri tifosi – ha chiarito Merli – devono stare dove sono adesso e quelli ospiti in curva. Anche per motivi di ordine pubblico. Dove verrebbero collocati, infatti, i supporter della squadra avversaria?”. Per quello che riguarda la recinzione esterna dello stadio, una sua parte è stata dichiarata pericolante, quindi anche lì si dovrà intervenire quanto prima, magari anche cambiando il materiale con la quale era stata costruita nel 1966.  La terza questione importante che è stata messa in luce è quella relativa al tetto della tribuna. “La copertura è tanti anni che purtroppo ha problemi di tenuta; – ha precisato Merli – piove in tribuna e quando succede  l’acqua che scende dai gradini cola negli spogliatoi e nell’infermeria, allagandoli”. Ci sono infine le tribune laterali di metallo,  che sono state dichiarate inagibili e dunque dovranno essere portate via. Per quanto riguarda poi l’impianto di illuminazione, che è stato smontato, quello che più amareggia i dirigenti azzurri è l’impossibilità  di giocare in notturna e soprattutto la possibilità di allenarsi la sera per tutti i ragazzi del settore giovanile. E veniamo al campo Calvani e a quello del  Veliero. Si tratta di impianti che, per la società azzurra, possono essere gestiti normalmente sotto l’aspetto della “manutenzione ordinaria”. Ben diversa è invece la situazione dell’antistadio. Maurizio Minghi, presidente della Marzocco Sangiovannese e membro del Comitato Biancoazzurro, ha espresso la propria opinione circa le attuali condizioni del “Rino Ciantini. “È da quando sono arrivato qui 4 anni fa che è praticamente impossibile allenarsi perché, nonostante siano stati fatti lavori anche importanti da parte dell’amministrazione comunale, non è mai stato eseguito  un intervento in collaborazione con la Marzocco, che magari era più al corrente su quelle che erano le questioni urgenti – ha detto -. Adesso c’è l’ipotesi concreta  di realizzare un campo in sintetico non omologato; era stata fatta una delibera dove era stato messo a bilancio il costo dell’operazione, ma essendo, questi, interventi che prevedono un iter burocratico complesso, siamo ancora una volta di fronte ad un nulla di fatto.  E riproporre, ai circa 200 ragazzi che si allenano all’antistadio, di farsi la doccia con l’acqua fredda e giocare nel campo in quelle condizioni – conclude Minghi – ci crea non poche difficoltà”. Anche Marco Merli è intervenuto sul tema dell’antistadio, ricordando che la posa del sintetico era stata inserita nel piano triennale degli investimenti dall’ex sindaco Viligiardi e dunque dalla precedente amministrazione. “Il passo successivo, quello della progettazione esecutiva, non è stato mai realizzato e dunque – ha sottolineato – il processo si è bloccato. È da gennaio che è stato ottenuto il parere favorevole dell’ufficio della Paesaggistica, da marzo quello del Coni, dopodiché sarebbero dovute partire le operazioni di progettazione, ma  siamo a fine luglio e da questi due punti fermi non ci siamo mossi. Senza progettazione è evidentemente impossibile accedere ad un mutuo, fare un appalto e cominciare a realizzare l’opera”. L’auspicio dei dirigenti dell’ASD Sangiovannese è che, al momento della realizzazione del progetto, siano sfruttate le loro esperienze specifiche nel settore. “Pur non essendo dei tecnici, sono sicuro che saremo in grado di dare qualche dritta a chi di dovere, magari anche facendo risparmiare qualche soldo in più. – ha dichiarato Merli – Sappiamo che una nuova amministrazione ha bisogno di prendere in mano tutta la situazione; ci vorrà un po’ di tempo, perché la macchina comunale è molto complessa; inoltre, sappiamo che sicuramente ci sono interventi molto più urgenti di quelli inerenti al calcio. Però ci aspettiamo che venga rivolta l’attenzione anche alle strutture calcistiche, che sono  dei fondamentali centri di aggregazione per centinaia di ragazzi”. Non è stato possibile, al momento, sentire sull’argomento anche la versione dell’Amministrazione comunale di San Giovanni. La segreteria ci ha comunicato che ci sarà indicata una data per un’intervista appena sarà possibile.

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