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Montevarchi Democratica: “Chiassai sulla raccolta porta a porta continua a raccontare bugie”

Il gruppo consiliare “Montevarchi Democratica”, attraverso le parole di Francesco Maria Grasso, torna all’attacco della Giunta sul tema della raccolta dei rifiuti porta a porta.
“Il sindaco Chiassai e l’assessore Salvi – incalza Grasso – continuano a raccontarci bugie sulla loro idea di abbandonare la raccolta porta a porta ed intraprendere la strada indicata dal sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, presidente ATO rifiuti”.
“La raccolta, sperimentale in solo alcuni quartieri, dava per Montevarchi una percentuale di differenziata nel 2015 del 47 – continua – e con il piano a regime nel 2019 si prevedeva oltre il 70%. Chiassai dal 2016 ad oggi ha portato la percentuale solamente al 34%”.
Il gruppo Montevarchi Democratica è apparso chiaro circa la sua posizione.
“Il sindaco dice che i cassonetti intelligenti faranno incrementare la differenziata – ha sottolineato – e che Montevarchi sarà uno splendore. Basta vedere il sudicio in aumento in città già ora per capire che si sta sbagliando”.
“L’assessore Salvi e il sindaco Chiassai per tre anni ci avevano detto che avrebbero discusso in Consiglio comunale del progetto e dei costi – lamenta Grasso – Orbene non hanno fatto approvare il progetto né tantomeno i costi”.
Il portavoce di Montevarchi Democratica ha poi affermato che non è stato mostrato “alcun piano finanziario di comparazione di tecnici”, come lui stesso aveva richiesto in Consiglio comunale.
“Ad oggi mi è stata consegnata solo una relazione portata dall’assessore Salvi – continua Grasso – con sue valutazioni di cui non se ne comprendono bene le comparazioni economiche. Sono stati spesi oltre 1.300.000,00 euro senza una relazione tecnica di comparazione alla base. Hanno praticamente speso i nostri soldi senza una discussione democratica, approfondita e circostanziata”.
Il gruppo Montevarchi Democratica ha poi concluso accettando un confronto pubblico sul tema, per analizzare e rivedere quella che definisce “la più grande spesa improduttiva e sbagliata del nostro comune dal dopoguerra ad oggi”.

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