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Montevarchi: cassonetti intelligenti e porta a porta. Replica del sindaco a Grasso

“Solo nel mese di maggio 2019 e solo con l’avvio del sistema di conferimento dei rifiuti con i cassonetti intelligenti e un “porta a porta” aziendale per le imprese di Montevarchi Nord, il Comune di Montevarchi ha raggiunto la percentuale del 48% di raccolta differenziata”. Così inizia la replica del sindaco Silvia Chiassai Martini al capogruppo consiliare di Montevarchi Democratica e suo predecessore Francesco Maria Grasso che nei giorni scorsi aveva sferrato un duro attacco contro il nuovo sistema di raccolta dell’immondizia adottato da Palazzo Varchi.
“L’ex sindaco Grasso non sa, non ha studiato, o non è stato adeguatamente informato – ribatte la prima cittadina – che il decreto del Ministero dell’Ambiente del 2016 ha stabilito le nuove linee guida per il calcolo della raccolta differenziata dei rifiuti urbani modificando il metodo per la certificazione dei dati prodotti dai Comuni. La Regione Toscana ha adottato retroattivamente questi parametri con una delibera del 22 dicembre 2016 che giustificano, dati alla mano, la decrescita significativa di molti punti in percentuale tra il 2015 e il 2016 in tanti Comuni della Toscana. A Montevarchi si assiste ad una diminuzione quantitativa della raccolta differenziata che passa dal 45,28% del 2015 già al di sotto del 40% nel 2016 per il cambiamento del metodo di calcolo, secondo le nuove direttive ministeriali. In poche parole le percentuali del 2015 erano stimate a vantaggio dei Comuni”.
E rivendica: “Solo nel 2018, grazie agli interventi di questa amministrazione comunale, i dati confermano un miglioramento della performance della raccolta differenziata superando la soglia del 40,5%. Con l’introduzione dei cassonetti intelligenti, la percentuale della raccolta differenziata ha toccato in pochi mesi il 48 per cento per responsabilità, impegno e consapevolezza dei cittadini e delle imprese del territorio. L’obiettivo che i Comuni dell’Ato si sono dati è almeno il 65% entro il 2022”.
Quanto al “porta a porta”, caldeggiato da Grasso, Chiassai Martini ricorda che “può avere portato benefici in alcuni piccoli comuni. Non funziona invece per Montevarchi, risultando “aria fritta”, anche per come è stata adottata da Grasso, senza alcun ritorno sull’aumento delle percentuali di raccolta differenziata e sopratutto in totale assenza (altra bugia) di un suo piano per toccare quota 70%. Abbiamo speso ogni anno 321.000 euro per un servizio “porta a porta” introdotto al Pestello e in alcune frazioni collinari che si è dimostrato fallimentare, con spese extra di oltre 30mila euro per la dotazione dei sacchetti”.
Il sindaco conclude ricordando i costi: “Se avessimo esteso il porta a porta a tutto il territorio comunale (non si comprende il motivo per il quale una modalità per lui così risolutiva non sia stata attivata completamente nei suoi cinque anni) avremmo speso circa 2 milioni e mezzo di euro incidendo per il 30% sulla Tari pagata dai cittadini. Invito l’ex Sindaco, che soltanto adesso vede una città più “sporca”, ad informarsi meglio – è la conclusione – prima parlare politicamente a casaccio. Gli uffici sono sempre a sua disposizione”

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