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Allagamenti a Montevarchi. Francesco Grasso: “I tombini erano sporchi. La Chiassai non controlla!”

Lunedì scorso a Montevarchi un violento temporale ha creato più di un problema. Sottopassi allagati e acqua anche in centro. Una vicenda che ha spinto il consigliere ed ex sindaco Francesco Maria Grasso ad intervenire, lanciando accuse ai vertici di Palazzo Varchi.
“La situazione inizia ad essere drammatica, pur riconoscendo l’impegno della sindaca e dei dipendenti comunali – ha detto – . La macchina organizzativa dell’ufficio tecnico del comune è allo sfascio più completo. Un comune come Montevarchi non può andare avanti senza cantiere comunale e senza la squadra di manutenzione dei suoi operai in un numero congruo per le esigenze della nostra città quale centro più popoloso del Valdarno”.
L’ex sindaco ha precisato, la settimana scorsa, quando si verificarono altri allagamenti, di essere stato avvicinato dal alcuni commercianti della zona. “Mi hanno detto che 15 minuti di acqua aveva allagato la piazza e qualche bottega – ha detto Grasso – . Orbene lunedi, durante la festa del perdono, con 40 minuti di temporale sono andati in til tutti i sottopassi, la via Roma e altre zone della città. Siccome ero in giro ho potuto appurare i motivi di tutti questi danni. Le caditoie ed i tombini delle strade erano piene di sudicio, di foglie e di sporco e non ricevevano l’acqua piovana. Come mai è successo che i tombini erano sporchi e pieni? – Si è chiesto il consigliere di Montevarchi Democratica -. Perchè la sindaca, al contrario della sua propaganda televisiva e giornalistica quasi quotidiana, non esercita il suo primo obbligo di manutenzione ordinaria, in quanto non controlla il territorio, non coordina la macchina comunale ed ha distrutto l’ufficio tecnico e il cantiere montevarchino composto da operai che ci invidiavano da tutto il Valdarno?”
Per Grasso è indispensabile trovare una nuova ubicazione del cantiere, nuovi locali, assumere almeno quattro operai e ripristinare la squadra di manutenzione a gestione diretta del comune per ridare credibilità all’ufficio tecnico.

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