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Bekaert. La Cgil chiede la proroga della cassa integrazione e un nuovo tavolo ministeriale

“La politica si è dimenticata dei lavoratori Bekaert. Ora che il Governo si è insediato ci aspettiamo non solo la convocazione al tavolo ministeriale, ma risposte concrete circa gli interessamenti al progetto di reindustrializzazione del sito di Figline Valdarno, che erano stati palesati anche nell’ultimo incontro svoltosi a luglio scorso”. A parlare in questi termini la Fiom Cgil di Firenze, che attraverso il suo massimo rappresentante, Daniele Calosi, ha riacceso di nuovo i riflettori sull’azienda figlinese e, soprattutto sui lavoratori del Valdarno, che non hanno ancora certezze sul loro futuro.
La Cgil ha ricordato che rimangono solo tre mesi alla data di scadenza della cassa integrazione per cessazione di attività. Un periodo che rischia di non essere sufficiente per affrontare un percorso che renda di nuovo efficiente e produttiva la fabbrica. “Per questo – ha detto Calosi – chiediamo sin d’ora al Ministero del Lavoro la proroga della cassa integrazione. Diversamente, le responsabilità della perdita di oltre duecento posti di lavoro – e dell’impoverimento economico ed industriale del territorio – saranno di coloro che non si sono adoperati per salvaguardare l’occupazione ed una realtà produttiva strategica per il Valdarno. Uno stabilimento vuoto e 220 lavoratori che si vedono cancellato il proprio posto di lavoro non sono l’Italia viva ma la carne viva, ferita da un Paese che non è in grado di tutelare i cittadini e progettare una politica industriale degna di questo nome. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

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