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“San Giovanni periferia di Cavriglia”. Attacco delle Liste Civiche Sangiovannesi

“In questi giorni abbiamo avuto la riprova di quanto, già da molto prima della campagna elettorale, abbiamo più volte segnalato: la volontà di fare della nostra città la periferia di Cavriglia”.
A parlare in questi termini le liste civiche sangiovannesi, alla luce del recente annuncio circa il piano strutturale intercomunale che sarà redatto dai due comuni.
La forza di opposizione ha ricordato di aver posto al centro del dibattito politico la centralità di San Giovanni nelle scelte future: dallo sviluppo economico al rilancio occupazionale, da una rinnovata vivacità culturale ad un nuovo assetto urbanistico che faccia del decoro e della bellezza il proprio asse portante.
“E soprattutto è importante ridare alla nostra città un ruolo centrale nel contesto valdarnese, tornare grandi! Con la redazione del piano strutturale intercomunale con Cavriglia rischiamo invece l’esatto contrario.- hanno aggiunto le liste civiche – E non è certo questo il modo per garantire la soluzione a questioni “annose” come la viabilità e la sicurezza, così come i servizi in genere , di un quartiere a metà tra le due amministrazioni come il Porcellino, o di aree come quella del Cetinale, Santa Barbara, San Cipriano e Vacchereccia che rappresentano a tutti gli effetti quartieri sangiovannesi, anche se nel comune di Cavriglia”.
Se il Comune di San Giovanni andasse nella direzione di ricucire ed armonizzare il territorio, specie di certe aree di confine, la minoranza ha annunciato che presterà grande attenzione a questo percorso, che, per i civici, sarebbe importate estendere anche al comune di Terranuova.
“Ma se, come si legge invece dai comunicati del Sindaco (anzi, dei Sindaci), la volontà è di tracciare un “futuro percorso comune” siamo quantomeno perplessi – ha detto l’opposizione -. Il timore è sempre quello che, attraverso percorsi più o meno condivisi con la cittadinanza, si vogliano creare le condizioni per spingere la città ad una fusione con Cavriglia. A quale scopo e con quali garanzie di miglioramento per i cittadini? E soprattutto a quale prezzo? Temiamo che il prezzo sia il più caro di tutti: abbandonare definitivamente la nostra vocazione come terra del lavoro e dello sviluppo”.
Secondo le liste civiche sangiovannesi, è invece necessario ridare un profilo competitivo e forte alla città prima di intraprendere un percorso che porti a valutare l’unione con qualche altra realtà del territorio. Percorsi che dovrebbero essere graduali e con la più ampia partecipazione nel panorama Valdarnese.
“In caso contrario, lo vediamo solo come un tentativo di portare le nostre miserie in dote a qualcuno – ha concluso la minoranza -. La pianificazione del territorio è un conto, la fusione tra comuni altro . E noi , sia chiaro , non permetteremo mai alla nostra San Giovanni di diventare “Cavriglia Scalo”.

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