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La Bekaert in commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale. Fronte compatto in vista dell’incontro al Mise

Sono giorni decisivi questi per la vertenza Bekaert. Si susseguono incontri e prese di posizione a livello istituzionale e politico.”Fare presto, restare uniti, pensare al futuro per non essere ancora alla mercè di multinazionali che decidono chiusure aziendali non per logiche di mercato ma per delocalizzazione”: al vertice sulla vertenza Bekaert in commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, guidata da Gianni Anselmi (Pd), la vicepresidente della Giunta, Monica Barni, e rappresentati di tutte le sigle sindacali e delle Rsu aziendali sono unanimi e annunciano un “fronte comune” all’imminente incontro al Mise. Il prossimo 24 ottobre sarà quello “decisivo” dicono tutti. In quella sede dovrà essere verificato lo stato di avanzamento delle manifestazioni di interesse arrivate e “ci aspettiamo siano tradotte in offerte vincolanti con salvaguardia di tutti i lavoratori” dichiara Barni.Sarà inoltre chiesta la proroga della Cassa integrazione straordinaria. Quello all’azienda di proprietà belga specializzata in rinforzi metallici per pneumatici, è stato il primo caso di Cigs applicato per cessazione di attività. L’ammortizzatore, erogato per decreto del ministero del Lavoro, è previsto infatti in caso di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione industriale di aziende con più di 15 dipendenti. Il merito di averla prevista per i lavoratori della Bekaert viene ricordato e riconosciuto in più interventi, a dimostrazione del fatto che sulle crisi aziendali “non esistono colori e posizioni politiche.”
Al Mise si chiederà anche di accelerare la richiesta al Governo di un intervento diretto, anche attraverso Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – per assicurare al più presto una start up che permetta la ripresa del sito produttivo e l’estensione degli ammortizzatori sociali di legge attraverso le normative vigenti.Portare al tavolo ministeriale “aziende serie che vogliono reindustrializzare” è l’imperativo che Rsu e sindacati uniti ribadiscono. “Ad oggi – hanno ricordato – non c’è alcun interesse formale. Se non ci muoviamo, saremo sconfitti in partenza”. Nel mentre, però, un gruppo di lavoratori sta pesando di costituirsi in cooperativa per “non stare ad aspettare e per offrire un paracadute a tutti”. Al tavolo del 24 verrà presentato anche un piano industriale su cui sta lavorando un professore della Luiss e l’idea piace alla vicepresidente della Giunta come al presidente di commissione che si dichiara “disponibile a sostenere qualsiasi progetto a salvaguardia dei lavoratori”. Anselmi va anche oltre: “Stiamo valutando spazi legislativi che possano rendere la Toscana meno vulnerabile a decisioni improvvise da parte di grandi players” e poi afferma: “La situazione non si risolve se al tavolo del 24 non siederà il ministro in persona. Queste crisi devono essere gestire con assiduo e costante interesse.”
L’unità di intenti e di interesse del Consiglio regionale, emerge chiara dalle posizioni espresse. Per la vicepresidente della commissione Irene Galletti (M5S) la situazione è di “assoluta gravità” e prende l’impegno per portare al Governo quanto emerso nel corso del confronto di ieri. Marco Casucci (Lega) parla anche del dramma legato all’età media dei lavoratori, 50 anni, e alle difficoltà che ne conseguono; Fiammetta Capirossi (Pd) ricorda come il Consiglio, sulle crisi aziendali, si è sempre mosso compatto.

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