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Il 16 ottobre a Figline incontro pubblico sulla Bekaert. Sarà presente anche il Governatore Rossi

A poco più di una settimana dal tavolo tecnico fissato al Ministero dello Sviluppo Economico, le istituzioni si compattano di nuovo a fianco dei lavoratori della Bekaert. Mercoledì prossimo, 16 ottobre, al Cinema Nuovo di Figline, si terrà infatti un incontro pubblico, in programma alle 21, cui prenderà parte anche il Governatore della Toscana Enrico Rossi.
Interverranno le organizzazioni sindacali, la Sindaca Giulia Mugnai, i capigruppo del Consiglio Comunale di Figline e Incisa Valdarno. Sono stati invitati, inoltre, il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, tutti i sindaci della Città metropolitana di Firenze, incluso il Sindaco Dario Nardella, il prefetto Laura Lega, i sindaci del Valdarno Fiorentino e Aretino, tutti i consiglieri regionali e tutti i consiglieri comunali di Figline e Incisa Valdarno.
L’obiettivo è quello di tenere alta l’attenzione sullo stabilimento figlinese, dal momento che il prossimo 31 dicembre per i 220 lavoratori non ancora ricollocati scadrà la cassa integrazione.
“In questi mesi ho incontrato più volte i lavoratori Bekaert e al momento siamo tutti in attesa di risposte sulla reindustrializzazione – ha detto la Sindaca Giulia Mugnai-, sulla quale non ci sono ancora certezze. Per questo è importante tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e di tutti i livelli istituzionali coinvolti, anche attraverso incontri come quello che si terrà mercoledì sera. Inoltre, l’appuntamento di mercoledì, che è aperto a tutti, è funzionale a lanciare un messaggio, in vista del tavolo ministeriale che si terrà a Roma il 24 ottobre, e cioè prorogare la cassa integrazione per i lavoratori e, parallelamente, continuare a lavorare in maniera costante per trovare investitori che possano investire sullo stabilimento figlinese. La nostra battaglia, quindi – ha concluso il sindaco – continua ad essere quella di mantenere il sito industriale attivo sul territorio del Valdarno, già duramente colpito dalla crisi economica. È l’unico modo per tutelare i lavoratori e le loro competenze, ma soprattutto per mantenere attivi sul territorio posti di lavoro”.

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