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Discussione delle mozioni della minoranza. Il Prefetto di Arezzo chiede spiegazioni al Sindaco Cacioli

Dopo la segnalazione dei consiglieri della lista civica Castelfranco Piandisco’, che avevano scritto al Prefetto lamentando “che non era stata a loro garantita la discussione delle mozioni di minoranza nel consiglio comunale del 25 luglio scorso”, lo stesso Prefetto di Arezzo Anna Palombi ha inviato una lettera al sindaco Cacioli chiedendo al primo cittadino di fornire “ogni utile spiegazione e chiarimento al riguardo”.
“Avevamo ragione! – Ha commentato la lista civica – . Le parole del Prefetto, parlano chiaro, il diritto di parola e la tutela soprattutto delle minoranze in Consiglio Comunale deve essere sempre garantito! Anna Palombi, che ringraziamo per il suo intervento, chiede al sindaco di spiegare il suo atteggiamento, ma allo stesso tempo ammonisce testualmente, “considerate le garanzie attribuite dalla legge ai consiglieri comunali, in particolare a quelli di minoranza”.
“Vengono così ripristinate democrazia e legalità – ha aggiunto l’opposizione – . E’ chiaro che era stato assolutamente illegittimo averci imbavagliato nel Consiglio Comunale dello scorso 25 Luglio, impedendoci non solo di votare, bensì anche solo di leggere le nostre mozioni relative all’incompatibilità di carica di ben 3 assessori su 4 della nuova Giunta Cacioli e adducendo al riguardo che vi fossero pregiudiziali di inammissibilità. Inesistenti e non opponibili, sostenevamo noi, e la legge ci dà ragione a quanto pare”.
I consiglieri della Lista Civica, Brunetti, Gagliardi e Morbidelli hanno quindi richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, da svolgersi entro 20 giorni come per legge, e quindi entro il 30 ottobre, e di mettere all’ordine del giorno le tre mozioni che erano state presentate a luglio.
“E’ chiaro che a questo punto – hanno concluso i civici – Sindaco e consiglieri, avranno la responsabilità di approvare o rigettare quanto da noi presentato se ne assumeranno poi ogni responsabilità di fronte ai cittadini e in tutte le sedi competenti”.

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