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Alla scoperta di “Materiali Sonori”, etichetta discografica indipendente attiva in Valdarno da oltre 40 anni

Spesso si parla di un Valdarno immobile e passivo dal lato culturale, di un Valdarno che non sforna talenti, ma a contraddire queste “chiacchiere da bar” ci pensa Materiali Sonori, etichetta discografica indipendente con sede a San Giovanni. Abbiamo intervistato il presidente Giampiero Bigazzi, che ci ha parlato della storia e delle attuali attività dell’etichetta.

Cosa è Materiali Sonori e da chi è composta?

“Materiali Sonori è principalmente una etichetta discografica indipendente, una fra le prime a nascere in Italia e in Europa e, almeno in Italia, quella più longeva. Siamo ancora in attività dopo 43 anni; siamo anche un laboratorio di produzione musicale e teatrale in senso più ampio. E da alcuni anni, attraverso la nostra area Materiali Sonori Cinema, anche una casa di produzione e distribuzione di audiovisivi, cortometraggi, video musicali, documentari, film. Organizziamo anche eventi, concerti, festival (prima di tutto Orientoccidente che è il “festival della Materiali Sonori” e si svolge ogni estate nel Valdarno aretino e fiorentino da quindici anni grazie ai Comuni, alla Regione e a una diffusa rete di collaborazioni nel territorio). La nostra cooperativa è composta da soci che sono in molti casi musicisti, artisti, operatori culturali.”

Da quanto tempo siete attivi sul territorio?

“Abbiamo lavorato sempre in una dimensione nazionale e internazionale. Le nostre produzioni sono distribuite e presenti in Italia e in molti paesi europei. Oggi abbiamo soprattutto una diffusione mondiale in moltissimi negozi online, come iTunes, YouTube, Amazon, Deezer e Spotify per citare i più conosciuti. Siamo stati sempre attenti al territorio dove abitiamo e, più in generale, alla Toscana. Negli anni Ottanta facevamo a San Giovanni Valdarno un festival che si chiamava “Greetings”, che si può dire abbia fatto storia. Da “Orientoccidente” in poi abbiamo prodotto eventi molto importanti nel Valdarno, come la “Nottebianca” e “Europlà” a San Giovanni, “Una notte” a Terranuova Bracciolini, la rassegna “Materiali In Scena” al Teatro di Cavriglia e altre iniziative. Abbiamo inoltre, da tanti anni, un rapporto consolidato con la Filarmonica di Loro Ciuffenna. Il Valdarno è una zona ricca di eventi e soprattutto di produzioni artistiche di grande rilievo che spesso partono da questo segmento della Toscana e si propongono sul piano nazionale e internazionale. Non mi riferisco soltanto alla musica, ma anche al teatro, alle arti figurative, alla produzione cinematografica. Chi racconta di una “zona depressa dove non succede mai nulla” non conosce la realtà e si inventa un narrazione tutta sua… che fa comodo solo a lui. Noi, pur restando rivolti oltre, cerchiamo di collaborare con queste realtà e di fare rete. Non è mai facile fare cultura legata al territorio, ma ci sono tantissime situazioni che ci riescono con successo. Per questo la nostra impostazione è “glocal”: locale e globale, attaccati alle proprie radici ma con lo sguardo rivolto al mondo.”

Quali sono gli artisti più importanti che avete seguito/seguite tuttora?

“Abbiamo un catalogo di oltre quattrocento titoli e abbiamo collaborato veramente con tanti artisti e musicisti, molti dei quali di dimensione internazionale. Lavoriamo con il compositore belga Wim Mertens, con l’area Tuxedomoon, il portoghese Frankie Chavez, con l’etichetta Crammed Discs e con musicisti italiani come David Riondino, Nada, Finaz di Bandabardò, Bob Corn, Riccardo Tesi e Maurizio Geri, l’Orchestra Multietnica di Arezzo, Enrico Fink, Stefano Saletti, Letizia Fuochi, Mirio Cosottini, Orio Odori, la Banda Improvvisa, Ruben Chaviano, Pier Luigi Andreoni, Alexander Robotnick, Whisky Trail, Baro Drom, Mino Cavallo, Francesca Breschi, l’attore Alessandro Benvenuti, il regista Pierfrancesco Bigazzi… e con artisti “glocal” come Simone Baldini Tosi, Kabila, Giuditta Scorcelletti, Francesco Frank Cusumano, Quartiere Tamburi, Michele Marini, Sabina Manetti, De Soda Sisters e molti altri. Eh… devo rammentarli quasi tutti perché siamo come una famiglia!”

Quali sono le prossime uscite?

“Stiamo lavorando a due dischi straordinari, frutto appunto di questa predisposizione nei confronti del posto dove lavoriamo, ma con una grande valenza che esce dai nostri confini. Si tratta di due raggruppamenti di artisti da aggiungere all’elenco di prima. In queste settimane sta uscendo il nuovo album di Flame Parade (preceduto da due singoli e due video diretti da Pierfrancesco Bigazzi). Loro sono quattro giovani musicisti: Marco Zampoli, Mattia Calosci, Letizia Bonchi, Niccolò Failli. E’ il loro secondo disco e si intitola “Cosmic Gathering”: attinge alle loro radici new folk mischiandole questa volta a un’attitudine pop di respiro internazionale, atmosfere sognanti, belle canzoni.  L’altro uscirà verso la fine dell’inverno ed è un cd doppio. E’ il “Majakovskij”, che Arlo Bigazzi (uno dei fondatori della Materiali Sonori) e l’attrice Chiara Cappelli hanno presentato in molte repliche come spettacolo di teatro musicale. Suoni indefinibili, acustici ed elettronici, di grande fascino, che “vestono” le poesie giovanili e la vita fino alla Rivoluzione del grande poeta russo. Arlo si è circondato di eccellenti musicisti come Blaine L. Reininger, Mirko Guerrini, Guido Gugliemetti (bassista di Francesco De Gregori), Lorenzo Tommasini, Lorenzo Boscucci, Massimo Liverani, Marco Furelli, oltre ai già citati Cosottini, Cusumano e Marini. Stiamo cercando anche di pubblicare un libro con il testo del monologo e le nuove traduzioni di Chiara Cappelli. Anche una terza cosa, per noi un po’ curiosa, ci sta coinvolgendo… e così ritorniamo al territorio: abbiamo scoperto che il Valdarno è una terra di hip-hop! Ci sono molti ragazzi che producono rap e trap, che si sfidano nel free style, che producono musica elettronica di buon livello. Stiamo cercando, da un anno, di dare spazio a questa eccezionale creatività, che ha anche un importante valore sociale, e abbiamo pubblicato i lavori digitali di Lango & Klaudio VVS (il loro “Starz n the Hood” sta avendo buon successo), Dernier e Nasty Nascar.

Un’ultima domanda: cosa farà Giampiero Bigazzi da grande?

“Ah ah! Bella domanda! da grande penso che continuerò a occuparmi di quello di cui mi occupo da cinquant’anni, ma ho l’impressione che ormai resterò ragazzo per tutta la vita che mi resta… . Cerco di fare il serio (e credo più o meno di riuscirci, grazie anche alla fondamentale presenza di Francesca Pieraccini), ma gli artisti hanno l’obbligo di restare giovani (e ribelli) comunque. Cercando sempre di dare spazio a chi giovane lo è davvero.

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