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Montevarchi sportiva ricorda Vasco Farolfi a 24 anni dalla morte

Ormai è passato quasi un quarto di secolo. Cade proprio oggi, infatti, il 14° anniversario della morte di una delle icone del calcio montevarchino: Vasco Farolfi. Il “patron” la cui immagine campeggia sulla grande bandiera sventolata dai tifosi dell’Aquila, i supporter della Curva Sud a lui intitolata, insieme a quella di Lezio Losi, altro indimenticabile dirigente rossoblù. Farolfi scomparve il 17 gennaio del 1996 nella clinica di Montecarlo dove si era sottoposto ad una delicata e complessa operazione al cuore. In quel momento storico il club montevarchino era sulla cresta dell’onda. In C 1 la squadra allenata da Piero Braglia occupava il secondo posto in campionato in coabitazione con la Spal e dietro il Ravenna. La grave perdita condizionò il cammino degli aquilotti nel torneo e negli anni successivi, nonostante i risultati rimanessero per un po’ assai positivi (vedi il 7° posto nel ‘98/’99), il sodalizio valdarnese cominciò ad intraprendere una parabola discendente culminata con il fallimento, la radiazione e la rinascita nel 2011 attraverso l’Audax. Schietto, pratico, solo all’apparenza burbero e, soprattutto, innamorato dei colori montevarchini Vasco sarà ricordato, secondo tradizione, anche domenica prossima, in occasione dell’incontro che il team di Malotti disputerà al “Gastone Brilli Peri” con gli umbri del Bastia. Sugli spalti a lui dedicati sarà esibito, di sicuro, lo striscione celebrativo “Un uomo, un padre, un vincente, sempre con noi presidente”.

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