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Incontro in Regione sulla TAV. Confermata la ripresa dei lavori a fine 2020. Si riaprono scenari per Cavriglia

Questa mattina a Firenze si è tenuto un incontro per fare il punto sul presente e sul futuro del sottoattraversamento per l’alta velocità e sulla stazione Foster. Si è trattato di un vertice operativo, che si è svolto in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana. Vi hanno preso parte l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, l’amministratore delegato di RFI Maurizio Gentile, l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Stefano Giorgetti e il consigliere delegato alle infrastrutture della Città Metropolitana di Firenze Francesco Casini, oltre a tecnici di tutti i soggetti rappresentanti.
Si è discusso dello stato attuale del progetto e dei tempi previsti per la sua revisione e la ripresa dei lavori. E’ stata confermata la volontà di ripartire con l’opera nel più breve tempo possibile, presumibilmente nella seconda metà del 2020. Ipotizzata una durata dei lavori, al netto di imprevisti, di cinque anni.
Nel frattempo sono già partiti i lavori per l’upgrade tecnologico dell’infrastruttura, che aumenteranno la capacità oltre alla sicurezza della rete ferroviaria e termineranno entro il 2021. Infine si lavorerà per il potenziamento dell’infrastruttura di superficie, per migliorare la gestione del traffico ferroviario in attesa del sottoattraversamento.
La ripresa dei lavori sullo snodo fiorentino riaprirebbe scenari importanti anche per l’arrivo delle terre della Tav nell’ex area mineraria di Cavriglia. Il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, anche nei mesi scorsi, ha ribadito l’importanza di un’operazione che avrebbe ricadute importanti sul territorio. Il primo cittadino ha ricordato che le preoccupazioni legate alla qualità dei materiali sono state fugate. Tutti gli enti interessati, infatti, si sono espressi positivamente e le terre sono state classificate in colonna A, quindi idonee per l’agricoltura. Tra i progetti, la realizzazione di colline a schermo e infrastrutture importanti, come il cosiddetto tunnel del Porcellino”. Un intervento, questo da 14,5 milioni di euro, di fondamentale importanza per la viabilità valdarnese al confine tra le province di Arezzo e Firenze. Legato all’arrivo delle terre delle Tav è infatti previsto un bypass di collegamento di quasi 600 metri, la metà dei quali in galleria, tra la regionale 69, all’altezza del Restone e il fondovalle di Cavriglia, che permetterebbe di evitare lo svincolo del Porcellino, deviando quindi tutto il traffico diretto e proveniente dalle aree industriali di Santa Barbara e di Bomba e consentendo un collegamento rapido e veloce con i Caselli Autostradali A1 di Valdarno ed Incisa – Reggello. L’arrivo delle terre della Tav avrebbe una ripercussione positiva anche sul comune di San Giovanni, con lo sblocco di cinque milioni di euro di finanziamenti.

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