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In aumento cinghiali e caprioli lungo le strade collinari di Cavriglia. Pericolo per gli automobilisti. L’appello: “fate attenzione”

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale a domenica sera, quando un autovettura, ai piedi della salita di Santa Lucia, ha dovuto frenare bruscamente per l’attraversamento di due caprioli. Una scena che si ripete frequentemente sulle arterie collinari, in particolare su quelle che conducono a Cavriglia. Nei boschi che circondano il paese delle miniere esiste una fauna ricca e variegata. Cinghiali, caprioli e addirittura un lupo che, alcuni anni fa, scese a valle, costeggiando l’area del cimitero a San Giovanni. “In passato non sono mancati incidenti stradali – ha detto Enrico Fantoni, comandante della Polizia Municipale di Cavriglia – , soprattutto lungo la Provinciale che dal Neri e da Castelnuovo sale verso il capoluogo. Gli incidenti sono provocati in prevalenza dai caprioli. Il consiglio è quello di rispettare i limiti di velocità e di prestare grande attenzione, soprattutto nelle ore serali”. Il rischio, infatti, è concreto. Nei giorni scorsi un’automobilista in transito sulla Provinciale 408 della Chiantigiana si è imbattuta in una famiglia di cinghiali che stava tranquillamente passeggiando ai lati della carreggiata. “Un’altra arteria a rischio è quella di Vacchereccia – ha aggiunto il comandante -. Tra l’altro, in questi anni, abbiamo provveduto a completare la cartellonistica specifica in tutte le strade comunali, mentre in quelle provinciali ci ha pensato, ovviamente, la Provincia di Arezzo”. Cartelli che avvisano l’automobilista di un possibile attraversamento di animali. I pericoli sono soprattutto di notte, quando l’oscurità limita notevolmente la velocità di intervento. Vedersi sbucare all’ultimo un capriolo o un cinghiale, magari subito dopo una curva, potrebbe avere conseguenze pesanti, non solo per il mezzo, ma anche per l’incolumità fisica del conducente e degli eventuali passeggeri. Lo testimonia l’ultimo, drammatico episodio in ordine di tempo, che risale al 20 agosto scorso quando, proprie sulle strade della Toscana, si è registrato un morto. Un 39enne di Rosignano Solvay che percorreva, alle tre di notte, una strada provinciale, è stato travolto da un cinghiale di 100 kg . L’auto sulla quale viaggiava si è ribaltata più volte e il giovane è morto poco dopo all’ospedale di Livorno. In Valdarno, per fortuna, episodi così gravi non ce ne sono stati, ma il continuo attraversamento di animali può e deve indurre gli automobilisti a prestare grande attenzione quando percorrono arterie circondate dai boschi, habitat naturale di ungulati, daini e caprioli. Il problema, tra l’altro, non è legato solo alla sicurezza stradale. Come ha ricordato il comandante Fantoni, molti agricoltori di Cavriglia hanno denunciato danni ingenti ai vigneti e alle coltivazioni, soprattutto lungo la Chiantigiana, dove le scorribande dei cinghiali distruggono filari e aree coltivate.

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