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Le categorie economiche del Valdarno attaccano i sindaci. “Sul comune unico solo chiacchiere. Passiamo ai fatti!”

E’ un attacco molto duro, motivato da una serie di dichiarazioni ufficiali che hanno animato, nelle ultime settimane, il dibattito politico valdarnese. Con risultati, per le categorie economiche della vallata, sconfortanti. Il dibattito sul comune unico del Valdarno continua a riempire le pagine dei giornali, ma non i contenuti progettuali delle varie amministrazioni. Per questo, le sei associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti), hanno deciso di uscire allo scoperto, lanciando un monito, ma criticando anche fortemente i sindaci e la politica valdarnese accusata di non essere probabilmente in grado di esprimere una nuova forma di raccordo istituzionale. “ Prendiamone atto – hanno dichiarato, in coro, le categorie – Significa che la politica e le istituzioni della vallata non coltivano nessun progetto di moderna cultura urbana a beneficio della crescita competitiva del territorio”. Se l’obiettivo del comune unico rimane una chimera, sembra più facile, come ha ricordato recentemente il primo cittadino di San Giovanni Maurizio Viligiardi, arrivare ad un accorpamento dei servizi. “ Noi ci stiamo – hanno aggiunto le associazioni – pur restando convinti che l’epoca dei micro comuni creati attorno ai campanili – con una moltiplicazione di sedi, uffici, personale e spese – sia irrimediabilmente finita. Ma se la politica continua ad essere sorda di fronte a nuove forme di governo territoriale, si proceda almeno con le semplificazioni ed i risparmi”. L’obiettivo deve essere quello della riduzione della spesa pubblica ma, soprattutto, di una omogeneizzazione dei servizi e dei tributi locali in una vallata già di per sé omogenea. Secondo le sei categorie economiche un’associazione di servizi potrebbe rappresentare uno strumento fondamentale non solo per il rilancio dell’economia ma anche per le ricadute che avrebbe sia per quanto riguarda la gestione del sociale che per lo sviluppo del turismo. “ Chi ci amministra – hanno aggiunto – deve essere in grado di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e misurarsi con l’efficacia dell’azione, che sarà tale se le decisioni prese saranno frutto di progetti e obiettivi condivisi che vedano come protagoniste anche le componenti economiche locali. Crediamo che se la politica del Valdarno perseguirà con coraggio questa strada, tornerà ad accorciare la distanza che la separa dalla vallata reale, quella che noi ben conosciamo”.

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