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“Da Francesco Papa…a Papa Francesco”. Sei montevarchini partono in bicicletta per Roma. Parteciperanno all’Angelus Papale

Per celebrare l’evento hanno fatto stampare anche le magline. Lo slogan è ad effetto: “Da Francesco Papa….a Papa Francesco”. Non è uno scioglilingua, né tanto meno una frase irriguardosa nei confronti del Pontefice. E’ il titolo della pedalata santa che hanno deciso di organizzare un gruppo di sei ciclisti montevarchini, capitanati, per l’appunto, dall’architetto Francesco Papa, che venerdì mattina partiranno, in sella alle loro due ruote, alla volta di Roma. Arriveranno nella capitale sabato sera e domenica mattina assisteranno, in tenuta sportiva, all’Angelus Papale in piazza San Pietro. Un’iniziativa simpatica che nasce, anzitutto, dalla passione per la bicicletta, che soprattutto in Valdarno conta una vasta platea di praticanti amatoriali. Oltre a Papa, prenderanno parte al tour papalino altri due architetti, Claudio Calosci e Gianni Borgogni, due avvocati, Alfredo Valenti e Alessandro Donati e il funzionario di vendita Alberto Butini. In sella alle loro Bianchi si ritroveranno alle 7.30 di fronte alla Collegiata di San Lorenzo, dove riceveranno la benedizione dal parroco. Dopo aver salutato qualche amico e parente, inizieranno la loro gita fuori porta. Previste, ovviamente, tappe intermedie. Il gruppo si dirigerà verso Levane, Bucine e San Pancrazio, scendendo poi verso Monte San Savino. La prima sosta, con spuntino, è prevista ad Alberoro. Poi si ripartirà alla volta di Chiusi, dopo è stato organizzato il pranzo il riva al Lago. Subito dopo mangiato i sei riprenderanno il cammino in direzione Orvieto, dove arriveranno nel tardo pomeriggio. Qui alloggeranno in un albergo di fronte al Duomo. Al mattino successivo, belli freschi e riposati, i ciclisti ripartiranno alla volta della capitale, dove arriveranno in serata, dopo aver percorso complessivamente 280 km. Il giorno successivo assisteranno alla Santa Messa direttamente da piazza San Pietro. Una bella mangiata, magari a base di fettuccine, e poi il rientro in Valdarno, questa volta però comodamente seduti in un furgone. Perché sarebbe complicato tornare a casa di nuovo in bicicletta. Soprattutto dopo un abbondante libagione in salsa romana.

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