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Week end alla scoperta delle Balze. Una passeggiata nel “Gran Canyon” del Valdarno

Molti l’hanno ribattezzato un angolo di Gran Canyon. Il paragone, probabilmente, è un po’ troppo ardito, considerato che l’immensa gola creata dal fiume Colorado, nell’Arizona settentrionale, è lunga 446 chilometri e profonda fino a 1600 metri. Ma le “Balze” del Valdarno sono comunque un fenomeno da studiare, da promuovere e da far conoscere. Rappresentano infatti strutture geologiche di rara bellezza costituite da sabbie, argille e ghiaie alte fino ad un centinaio di metri che rendono quest’ area lungo la Setteponti una delle più suggestive della Toscana. Talmente suggestive da scomodare anche il grande Leonardo Da Vinci, che osservando le pareti, aveva capito, in anticipo rispetto alle teorie moderne, che si trattava semplicemente di uno spettacolare fenomeno naturale dovuto all’erosione delle acque. Leonardo rimase colpito da questi scenari naturali e alcuni sfondi dei suoi quadri, come “La Vergine delle Rocce” assomigliano in maniera impressionante al paesaggio delle Balze. Insomma, stiamo parlando di autentici capolavori della natura e non è caso che nel 1998 i comuni di Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra, Loro Ciuffenna e Pian di Scò abbiano deciso di tutelare un patrimonio della collettività facendolo rientrare nell’Anpil, area naturale protetta di interesse locale. Ma questo territorio fiabesco, contraddistinto da torri, piramidi, pareti scavate e pinnacoli, deve essere valorizzato maggiormente, soprattutto al di fuori del Valdarno. Le Balze, infatti, rappresentano un fenomeno geologico unico in Italia, legato, in particolare, alla presenza di un antico lago plio-pleistocenico. Attorno a quest’area, a due passi dalla Setteponti, sono sorte numerose strutture agrituristiche e sempre più stranieri soggiornano nelle campagne tra Castelfranco e Terranuova, scoprendo luoghi, fino a qualche anno fa, non molto conosciuti. Come può essere promosso il nome delle Balze al di fuori dei confini provinciali? Ad esempio organizzando, periodicamente, una serie di escursioni come quelle programmate, tutti gli anni, dalla Commart, l’associazione artigiani e commercianti di Terranuova, che a primavera promuove la cosiddetta “Camminata sulle Balze”, a cui prendono parte anche molti turisti. Ma anche le scuole possono fare la loro parte, abbinando, ad esempio, una visita al Museo Paleontologico di Montevarchi alla scoperta delle Balze. Del resto questo patrimonio paesaggistico, davvero unico, può sfruttare una felice posizione geografica. Si trova infatti lungo la fascia della cosiddetta “Settteponti”, l’antica Cassia Vetus, la strada che, un tempo, rappresentava una delle due vie consolari romane che attraversavano in Valdarno Superiore collegando Arezzo con Fiesole. Qui, negli ultimi anni, le strutture agrituristiche sono nate come funghi e la vicinanza con città d’arte come Firenze, Siena ed Arezzo, mete di innumerevoli flussi turistici, la presenza di grandi vie di comunicazione come l’autostrada del Sole e la Direttissima e la presenza di turismo straniero sempre più consapevole possono rappresentare una svolta per la completa valorizzazione e promozione delle Balze. Il Gran Canyon del Valdarno.

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