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Eletto il nuovo presidente di Cna Valdarno. E’ Fabio Mascagni. Indicate le priorità

Si è tenuta ieri sera l’assemblea della Cna Valdarno, che ha provveduto ad eleggere il nuovo presidente, alla luce del nuovo ruolo assunto da Franca Binazzi, a capo, come noto, della Confederazione aretina. Il prescelto è Fabio Mascagni, 60 anni, dirigente di Cna dal 1985, e uno dei titolari di un’azienda del settore moda di Montevarchi, attiva dal 1978 e specializzata in accessori in metallo per pelletteria che oggi impiega 18 dipendenti. Nel suo primo discorso ufficiale da presidente, Mascagni ha ricordato che, nonostante i segnali di ripresa, in Valdarno la crisi continua a mordere. “Deve essere chiaro, soprattutto alle piccole imprese, che nulla potrà essere come prima – ha detto – .La crisi non può essere interpretata come una parentesi, chiusa la quale tutto riprende. Essere pronti al nuovo significa puntare su innovazione e formazione”. Indicate anche le priorità. In primo luogo è necessario investire e innovare. Un processo che dovrà riguardare sia le produzioni che le reti commerciali. ” Per fare questo – ha aggiunto Mascagni – le imprese hanno bisogno di un duplice sostegno. Il primo è del sistema del credito che non deve farsi ingabbiare burocraticamente da Basilea 2 ma avere la capacità di valorizzare le potenzialità delle singole aziende. Il secondo è di associazioni come la nostra che sono in grado di offrire alle imprese consulenza, assistenza specializzata e strumenti nuovi per la gestione”. Importante è poi la formazione, che dovrà essere implementata, senza dimenticare il rapporto con le istituzioni locali, che andrà intensificato. Bisogna infatti stimolare le pubbliche amministrazioni a puntare sulla semplificazione che in Valdarno si potrà raggiungere pienamente con il “Comune Unico”. “E’ indispensabile una strategia di vallata che superi i confini dei singoli comuni e riaffermi la centralità del Valdarno nel contesto provinciale – ha concluso il neo presidente di Cna – .La crisi non può essere superata con iniziative frammentarie, occorre un sistema economico omogeneo che faccia pernio sulle imprese e sulla concertazione con gli enti territoriali. In Valdarno, da questo punto di vista, abbiamo compiuto importanti e significativi passi in avanti ma la strada è ancora lunga e chiama in causa, ora più che mai, la volontà politica”.

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