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In Valdarno “sbarca” la Pizza Anti Age. Secondo gli studi scientifici previene il cancro al colon e ritarda l’invecchiamento

E’ antiossidante, leggera, naturale, può prevenire il tumore al colon retto e, tramite un elemento chimico, il selenio, protegge l’organismo dai radicali liberi e quindi può ritardare l’invecchiamento delle cellule. E’ difficile trovare tutti questi benefici all’interno di una pizza. Ma è proprio così. E anche i valdarnesi potranno approfittarne. Sbarca anche in Valdarno, infatti, la “pizza anti age”, per la quale è stata presentata domanda di brevetto internazionale, concessa in esclusiva alla pizzeria La Capricciosa del Borro delle Cave, a Terranuova Bracciolini, l’unica che potrà servirla a tavola. Protagonista di questa importantissima invenzione un ricercatore di Latina, il dottor Domenico Terenzio, che ha scoperto una sostanza prodotta dal carciofo e dalla cicoria, l’inulina, che facilita la funzionalità intestinale, previene il cancro al colon e riduce l’assimilazione degli zuccheri senza l’apporto di calorie. Può essere quindi assunta anche dai diabetici. Inoltre, in base agli studi scientifici, migliora la stipsi in nove casi su dieci e, tramite il selenio, è antiossidante, e quindi ritarda l’invecchiamento delle cellule e può prevenire malattie cardiovascolari e ictus. Contiene poi la vitamina B12 che, secondo alcuni studiosi, previene il declino delle facoltà intellettive. Insomma, proprietà straordinarie all’interno di una sostanza che può essere impiegata come ingrediente per numerose ricette, in particolare per i prodotti da forno, gelati, pasticceria dolce e salata. E’ nata così la “Pizza Anti Age” con l’impasto “Inoplus BR”. “Qualche mese fa venne qui da noi una ragazza, di professione erborista, che era stata ad Expo. E in quell’occasione aveva assaggiato il prodotto – ha detto Cristina Polzella, titolare della pizzeria valdarnese (nella foto) -. Ho deciso di muovermi e sono riuscita ad avere l’esclusiva”. La settimana scorsa sono iniziate le prime infornate e tra i primi ad assaggiare la nuova pizza anche il dottor Francesco Tarchi, direttore del reparto di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. “Questa scoperta ha una valenza scientifica non estensibile al 100%. Ma si tratta di studi importanti. Naturalmente, come per tutti i prodotti, consiglio un abuso regolare”. Il complesso prebiotico-antiossidante è stato brevettato in collaborazione con il prof. Luca Rastrelli, ordinario di chimica degli alimenti presso l’Università di Salerno e Chiara Parisella, laureanda in scienze biologiche. La scoperta è stata presentata all’interno di Expo 2015.

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