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Il Comitato per il Serristori minaccia: “se non viene reintrodotta la doppia reperibilità chirurgica ci rivolgeremo alla Magistratura”

Il Comitato per la difesa del Serristori in un documento inviato alle istituzioni regionali, ai vertici della Asl 10, ai sindaci e ai parlamentari eletti sul territorio , torna a parlare nuovamente dei problemi del presidio figlinese: “dopo la fiaccolata del 30 ottobre che ha visto la partecipazione di oltre 1500 cittadini testimoni attivi e informati riguardo le sorti dell’Ospedale Serristori -afferma il Comitato- è necessario che ora siano invertite le macchine della dequalificazione programmata dall’Azienda. La proposta che viene fatta è molto semplice, di irrilevante impatto economico, specie per un’Azienda Sanitaria ultimamente finita sotto i riflettori dei mass media per gli stages dei suoi dirigenti: con 240 euro settimanali è possibile ripristinare la reperibilità chirurgica nel fine settimana per il Pronto Soccorso.”

“Pertanto pretendiamo, come primo atto di buona volontà Aziendale, che vengano restaurate le condizioni funzionali minime per un Pronto Soccorso:chiediamo in pratica la doppia reperibilità autonoma dei chirurghi del Serristori, per tutti e sette i giorni della settimana. Ci teniamo a ribadire che questa reperibilità chirurgica sia effettivamente autonoma , cioè attuata dai medici del Serristori, e non in comune coi medici dell’ospedale di Ponte a Niccheri.”

“Qualora queste nostre richieste a partire dal 1° gennaio 2016, di semplice buon senso, non venissero accolte, presenteremo un esposto alla magistratura con richiesta di chiusura immediata del Pronto Soccorso- tuona il Comitato – nell’interesse e nella salvaguardia della salute di noi cittadini. E’ scandaloso infatti che le nuove sale operatorie rimangano chiuse a chiave quattro giorni su sette. Ricordiamo anche che è grottesco che attualmente vengano pagati per essere comunque inattivi infermieri e un anestesista, nei giorni in cui tali sale rimangono chiuse, cioè giovedì e venerdì notte, sabato e domenica giorno e notte.
Questa organizzazionedeve terminare  –  conclude  il documento -per far finire lo stato di illegalità in cui versa attualmente il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Serristori.”

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