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Si riaprono le porte della Pieve di Santa Maria a Scò. Lunedì cerimonia religiosa

Dopo cinque mesi di lavori riapre al pubblico la splendida Pieve Romanica di Santa Maria a Scò. Lunedì 7 dicembre alle ore 18 una celebrazione religiosa officiata dal Vescovo di Fiesole, Monsignor Meini, riconsegnerà ai fedeli uno degli edifici storici più belli del Valdarno e della provincia di Arezzo. Il restauro si è reso necessario a causa del pessimo stato di conservazione della chiesa, senza dimenticare emergenze statiche presenti sul campanile e sulla copertura e un apparato tecnico ormai obsoleto. I problemi più grossi sono stati riscontrati proprio sul campanile. Sono state chiuse alcune aperture, collocate sottili pareti armate, rigenerate le catene e le cerchiature in ferro esistenti. Inoltre sono stati inseriti nuovi tiranti in acciaio a livello dei vari solai. E’ stato poi modificato il meccanismo di rotazione delle campane così da diminuire le oscillazioni del campanile. Lavori sono stati eseguiti anche sul tetto della pieve. Il manto di copertura è stato smontato, sono state sostituiti parti di tavolato ed effettuato un consolidamento sugli appoggi delle capriate. Restaurata anche una porzione del materiale lapideo delle facciate. Tra gli altri interventi, un nuovo sistema anticaduta sulla copertura, il rifacimento completo dell’impianto elettrico, il nuovo impianto di movimentazione delle campane, il sistema di allontanamento volatili dal campanile, l’impianto interno di rilevazione incendi e il nuovo impianto di riscaldamento. Parte del pavimento, poi, è stato realizzato utilizzando il cotto e sono stati verniciati i soffitti lignei delle navate, oltre al restauro degli infissi. Alla cerimonia di riapertura della Pieve saranno presenti anche le autorità politiche e militari. “ Adesso – ha commentato con soddisfazione il sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli – dopo un sapiente restauro conservativo ed un necessario intervento di consolidamento delle strutture, si rinnoveranno forti emozioni di fronte alla rinnovata elegante semplicità architettonica. La realizzazione dell’opera è il frutto del lavoro sinergico avviato nel tempo dalle istituzioni, dalle comunità, dalle maestranze, dalla popolazione”.

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