Cerca
Close this search box.

Dopo cinque mesi di restauro riaperta ai fedeli la Pieve di Santa Maria a Scò. Celebrazione religiosa officiata dal Vescovo Meini

Con una cerimonia religiosa officiata dal Vescovo di Fiesole Mons. Mario Meini, questo pomeriggio a Castelfranco Piandiscò è stata riaperta ai fedeli una delle chiese romaniche più importanti della Toscana, la Pieve di Santa Maria a Scò. L’edificio sacro è stato sottoposto ad un’accurata opera di restauro, sotto l’egida della Sovrintendenza, e i lavori sono durati cinque mesi. Per comprendere l’importanza dell’intervento, basti pensare che sono trascorsi 46 anni dall’ultimo restauro diretto, eseguito da Guido Morozzi nel lontano 1969 con il quale la Pieve subì un intervento drastico: fu spogliata delle vestigia che i secoli di storia avevano lasciato su di essa tornando al semplice splendore dell’arte romanica. Il progetto è stato attivato dopo una serie di sopralluoghi che avevano certificato il pessimo stato di conservazione della chiesa, senza dimenticare emergenze statiche presenti sul campanile e sulla copertura e un apparato tecnico ormai obsoleto. I problemi più grossi sono stati riscontrati proprio sul campanile. Nello specifico sono state chiuse alcune aperture, collocate sottili pareti armate, rigenerate le catene e le cerchiature in ferro esistenti. Inoltre sono stati inseriti nuovi tiranti in acciaio a livello dei vari solai. E’ stato poi modificato il meccanismo di rotazione delle campane così da diminuire le oscillazioni del campanile. Lavori sono stati eseguiti anche sul tetto della pieve. Il manto di copertura è stato smontato, sono state sostituiti parti di tavolato ed effettuato un consolidamento sugli appoggi delle capriate. Restaurata anche una porzione del materiale lapideo delle facciate. Tra gli altri interventi, un nuovo sistema anticaduta sulla copertura, il rifacimento completo dell’impianto elettrico, il nuovo impianto di movimentazione delle campane, il sistema di allontanamento volatili dal campanile, l’impianto interno di rilevazione incendi e il nuovo impianto di riscaldamento. Parte del pavimento, poi, è stato realizzato utilizzando il cotto e sono stati verniciati i soffitti lignei delle navate, oltre al restauro degli infissi.

 

[images_grid auto_slide=”no” auto_duration=”1″ cols=”three” lightbox=”yes” source=”media: 15869,15870,15871,15872″][/images_grid]

Articoli correlati