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” Baratto Sociale”, un progetto per prevenire il disagio e favorire l’inclusione. L’esperienza di Figline Incisa

Progetti a Figline Incisa per prevenire il disagio : uno di questi è il “Baratto sociale” ed è attivato già dalla scorsa primavera, come misura per avviare percorsi di inclusione e per aiutare nel reinserimento lavorativo. La logica del baratto alla base dell’iniziativa è semplice: il comune richiede al cittadino – che già riceve contributi economici – di mettere a disposizione del tempo da dedicare alla collettività, svolgendo attività di volontariato a supporto delle associazioni del territorio. Tutte realtà che operano in ambito sportivo, culturale e sociale, per un totale di 18 associazioni che, al momento, si sono rese disponibili ad accogliere questi nuovi volontari. Quanto alle forme di sussidio comunale ricevute che sono per lo più bollette pagate, buoni spesa e contributi affitto, si tratta di risorse che vengono erogate per arginare situazioni di particolare difficoltà, vagliate caso per caso dalla Commissione assistenza che si riunisce ogni mese.
Proprio per il suo carattere sperimentale e innovativo, l’assessore alle Politiche sociali Ottavia Meazzini è stata chiamata a presentarlo all’incontro “l’Italia in Comune – la rete delle buone pratiche” che si è tenuto il 28 novembre, Poggio a Caiano: un meeting tra vari amministratori locali italiani, finalizzato alla condivisione di idee e di progetti già attivati. Il progetto di Figline Incisa é piaciuto ai comuni di Pelago ,Poggio a Caiano ,Sasso Marconi e Taranta Peligna che hanno deciso di applicare questo stesso modello alle loro realtà territoriali. Quanto all’esperienza di Figline e Incisa, ad oggi sono stati attivati 10 baratti sociali, di cui 3 conclusi e 7 in corso, che diventeranno 12 entro fine 2015 e 14 a partire dal 2016.Per informazioni sul progetto “Baratto sociale” è possibile contattare l’ufficio Servizi sociali del Comune di Figline e Incisa Valdarno 055.9125232.

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