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E’ morto Licio Gelli. Nella sua villa di Castiglion Fibocchi fu scoperta la lista della P2

E’ morto nel tardo pomeriggio di ieri, ma la notizia è filtrata solo nella tarda serata. Licio Gelli, 96 anni, è spirato  a Villa Wanda, dove i familiari avevano deciso di portarlo dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale San Donato di Arezzo.  Le sue condizioni erano peggiorate sensibilmente nelle ultime ore, ma lui aveva resistito strenuamente, almeno fino a ieri, quando c’è stato il tracollo. A quel punto i familiari hanno deciso di fargli vivere gli ultimi attimi di vita nella sua storica residenza. Licio Gelli, imprenditore e faccendiere, era nato a Pistoia il 21 aprile 1919, ed è stato definito il maestro venerabile della loggia massonica segreta P2. Una storia, quella della P2, che esplose definitivamente il 17 marzo 1981, quando i giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, nell’ambito di un’inchiesta sul finto rapimento di Michele Sindona, ordinarono la perquisizione della villa di Gelli a Castiglion Fibocchi e della sua azienda, la Giole, che aveva sede sempre in Valdarno. Il blitz portò alla scoperta di una lista segreta di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti ad una loggia massonica, la P2. Una lista lunghissima, che comprendeva anche i vertici dei servizi segreti,  parlamentari, industriali, giornalisti e personaggi famosi. Da allora la vita dell’ex venerabile è cambiata. La fuga in Svizzera, poi in Sudamerica. Ma anche tragedie familiari come la tragica fine della figlia Maria Grazie a causa di un incidente stradale. Fino agli ultimi anni, che Gelli ha trascorso nella sua splendida villa sopra Santa Maria delle Grazie, ad Arezzo.  Con la morte di Gelli si chiude definitivamente una pagina oscura della storia d’Italia.

 

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