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“Sto morendo”. La drammatica testimonianza di chi ha assistito alla tragica fine di Luigi Ferri. Un destino crudele

Si è accorto subito che quelli sarebbero stati gli ultimi anni della sua pur lunga vita. Attimi terribili per lui, ma in parte anche per gli altri passeggeri dell’autobus di linea sul quale ieri ha trovato la morte Luigi Ferri, l’87enne casentinese colpito da una sbarra di ferro caduta da un furgone. Incidente dalla dinamica incredibile, che si è verificato nel tardo pomeriggio sulla Setteponti, nei pressi del bivio de La Traiana. Il Ferri, che abitava a Bibbiena, si sta recando da alcuni parenti a Terranuova, probabilmente per trascorrere con loro il Natale. Ma non ci è mai arrivato. Un furgone che trasportava bevande, per cause che sono al vaglio degli inquirenti, ha improvvisamente perso una sbarra di ferro che ha sfondato il parabrezza del pullman, che stava transitando sulla corsia opposta, ha sfiorato l’autista e ha centrato in pieno l’addome dell’anziano, che stava tranquillamente seduto in terza fila. “Sto morendo” , avrebbe detto l’uomo rivolgendosi ad una ragazza, miracolosamente illesa, che sedeva al suo fianco. Poco dopo, il decesso. Le forze dell’ordine, che indagano sulla terribile vicenda, stanno analizzando anche i dettagli. Come riportato stamani dal quotidiano “La Nazione”, si fa strada l’ipotesi che al passaggio in una curva, si sia aperta la ribaltina laterale del furgone, facendo scivolare fuori la sbarra che regge le bottiglie. Sbarra che poi si è trasformata in un killer spietato.

 

Foto tratta da “La Nazione”

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