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Botta e risposta tra Ciari e la Asl 10 sulla tempistica degli interventi chirurgici al Serristori

Dopo la denuncia dei giorni scorsi del responsabile sanità della Lega Nord Costantino Ciari, denuncia nella quale si affermava che all’ospedale Serristori di Figline non erano state prestate le cure necessarie ad una sua congiunta che doveva essere operata al femore, arriva la risposta della Asl 10. “Anche all’ospedale Serristori le fratture di femore vengono operate entro 48 ore, come previsto dalle indicazioni regionali per curare questa specifica patologia” : lo afferma il responsabile della unità operativa di Ortopedia il dottor Federico Cuccuini che, riguardo questa specifica attività, tiene a precisare che gli interventi di frattura del collo del femore vengono regolarmente eseguiti anche nel presidio di Figline, e con una casistica costante. “Dispiace, infatti, che un’anziana Signora nello scorso week end, abbia rifiutato il ricovero e si sia rivolta ad un’altra struttura ospedaliera per effettuare l’intervento che sarebbe stato eseguito al Serristori nella mattinata del lunedì successivo e quindi, entro le 48 ore previste dal protocollo regionale.” Sul caso specifico, oggetto della denuncia, i sanitari precisano che l’anziana paziente è giunta al Pronto Soccorso alle ore 10,39 di sabato mattina dove è stata accolta e sottoposta alle indagini diagnostiche e alla visita specialistica a seguito della quale i sanitari consigliavano il ricovero in “ortogeriatria” ed il successivo intervento chirurgico che però è stato prontamente rifiutato: la Signora, infatti, dopo circa tre ore, decideva di abbandonare volontariamente l’ospedale e rifiutava così le cure proposte. Si precisa che l’ospedale Serristori è stato oggetto di un progetto di riorganizzazione che lo vede funzionalmente integrato anche con gli altri presidi aziendali, in particolare con l’Ospedale Santa Maria Annunziata, soprattutto per quanto riguarda l’attività chirurgica, come stabilito anche dai “patti territoriali” con i quali sono state stipulate le modifiche organizzative e gli obiettivi che fin qui sono stati coerentemente rispettati al fine di assicurare i percorsi assistenziali e le prestazioni alla popolazione residente in quell’area. A stretto giro di posta è arrivata la controreplica di Costantino Ciari. “E’ assolutamente falso – ha detto – che mia suocera sia stata visitata in Pronto Soccorso a Figline dallo specialista ortopedico; inoltre nessuno ci ha garantito che sarebbe stata operata il lunedì altrimenti non mi sarei attivato per il trasferimento. Abito con mia moglie a 1 km dall’ospedale di Figline ed ho piena fiducia nell’ortopedico che lì lavora, il dottor Cuccuini. L’ospedale di Montevarchi si trova a 15 km da casa mia. Perche’ avremmo dovuto trasferire mia suocera? Attualmente facciamo la strada regionale 69 da Figline a Montevarchi tre volte, ed il ritorno Montevarchi Figline altre tre volte. Per chi conosce la strada un impegno del genere sa che e’ da kamikaze piu’ che da masochisti.” “Per quanto riguarda il fatto che mia suocera sarebbe stata operata entro le 48 ore come previsto dai LEA, cioè Livelli Essenziali di Assistenza,lascio parlare le tabelle fornite dall’ Agenzia Nazionale di Sanita’ del 17 novembre scorso relative alle percentuali di fratture di femore operate entro le 48 ore. La percentuale e’ del 59% per l’Ospedale di Ponte a Niccheri cui fa riferimento l’Ospedale di Figline e dell’ 84% per l’Ospedale della Gruccia .Mi sembre che le tabelle parlino da sole e siano piu’ che sufficenti nel confermare il dubbio sull’intervento entro 48 ore- termina Ciari-C’e’ una bella differenza del 25% che non puo’ certamente essere imputata agli operatori, ma all’ organizzazione imposta dalla Dirigenza della ASL 10.”

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