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Montevarchi. Giovanni Rossi si è dimesso da assessore. “Sono stato delegittimato”. Durissimo attacco a Grasso

Giovanni Rossi si è dimesso da assessore. A Montevarchi è piena bufera all’interno del Partito Democratico e, di conseguenza, della giunta che amministra la città. Rossi, che aveva le deleghe, tra le altre cose, per il sociale e per la pubblica istruzione, ha motivato la sua decisione, definita irrevocabile, con un rapporto ormai deteriorato con il sindaco Grasso e, soprattutto, con una deligittimazione avvenuta di fatto nei confronti del personale del comune. “Inoltre – ha aggiunto Rossi – per rimanere al mio posto mi sono state poste condizioni inaccettabili”. L’ormai ex assessore ha affidato ad una lunga lettera le motivazioni che lo hanno portato a fare questa scelta, ricordando che sette giorni fa, quando firmò il documento insieme agli altri compagni di partito, mai si sarebbe aspettato una reazione così forte di Francesco Grasso, che lo ha invece sospeso dall’incarico. “Non solo – ha detto Rossi – . Il sindaco ha intimato ai dirigenti e ai responsabili degli uffici di non trattare con me le questioni di mia competenza fino a che non avesse valutato la mia posizione. Devo con ogni probabilità alla grande solidarietà che molti mi hanno dimostrato su facebook e in mille altri modi se poi il sindaco ha cominciato una contorta e contraddittoria marcia indietro, riservandosi di esaminare il documento che avevo firmato”. C’è stato poi un incontro tra i due ma i risultati non sono stati quelli sperati. ” Mi sono state poste condizioni che mi sono parse inaccettabili, per la mia permanenza in giunta, che pretendevano che io rinunciassi di qui in avanti ad esercitare il mio diritto di esprimere apertamente le mie opinioni – ha detto Rossi – . Dopo quell’incontro, in ogni caso, il sindaco ha scritto nuovamente a dirigenti e responsabili degli uffici per comunicare di aver chiarito ogni cosa con me e disponendo la ripresa della operatività amministrativa ordinaria. Non una parola che in qualche modo spiegasse l’accaduto e i motivi della mia riabilitazione, lasciando intendere che io avessi concordato chissà cosa per ottenerla”. L’ex assessore ha comunque sottolineato che la sua delegittimazione di fronte ai dipendenti comunali resta di fatto compiuta, pur nella formale marcia indietro. ” Nessuna intenzione, d’altronde, di rimediare alla delegittimazione inflittami nei confronti dell’opinione pubblica – ha aggiunto – . Sembra anzi che nelle stesse ore il sindaco abbia dichiarato in Conferenza dei capigruppo di non aver mai scritto alcuna lettera agli uffici comunali e di non aver mai parlato di me con la stampa”. Insomma, Rossi ha confermato che il rapporto di fiducia reciproca si è ormai irrimediabilmente consumato. ” Per tutto questo, pur con grande dispiacere, non posso accettare di far finta che nulla sia accaduto – ha concluso – . Come potrei svolgere con la necessaria autorevolezza e convinzione il mio ruolo, nei prossimi mesi, senza avvertire l’imbarazzo dei dipendenti comunali e dei cittadini che mi troverei a incontrare? Quali impegni potrei assumere con loro e quale credibilità potrei avere ai loro occhi? Il rispetto che devo a loro e a me stesso mi impone la scelta più dolorosa, ma credo più coerente: quella di rassegnare le mie dimissioni irrevocabili dall’incarico di assessore”. Non è mancato poi un ringraziamento ai colleghi di giunta, ai dipendenti comunali, alle associazioni, ai tanti volontari e ai semplici cittadini. Senza dimenticare i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, i dirigenti e i militanti del Pd e anche l’ex sindaco Valentini, oltre allo stesso Grasso “con cui ho condiviso un tratto di strada che oggi sono costretto, non per mia volontà, ad interrompere: gli auguro sinceramente ogni bene e soprattutto di saper mettere i cittadini di Montevarchi davanti alle sue ambizioni e al desiderio di conservare l’incarico che oggi occupa”. L’ultimo siluro.

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