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Servizio mensa. Mozione in consiglio comunale del gruppo “Cresce San Giovanni”. Chiesto il rimborso ai cittadini

Si parlerà anche del servizio mensa al consiglio comunale in programma questo giovedì a San Giovanni Valdarno. Agli atti, infatti, una mozione del gruppo Cresce San Giovanni che, alla luce delle ultime vicende, chiederà, tra le altre cose, la restituzione dei soldi alle famiglie per il servizio non erogato. Nel documento il gruppo consiliare ha ricordato che il capitolato di fornitura prevede e disciplina la distribuzione di colazioni e/o merendine per tutte le scuole dell’infanzia. “Questo servizio – si legge nella mozione – ad oggi non è stato erogato. Alcune famiglie hanno quindi chiesto all’amministrazione che il momento della colazione in classe sia uniformato e disciplinato da sani principi nutrizionali, presentando poi richiesta di rimborso per la mancata fornitura di merendine/colazioni previste nel capitolato delle mense scolastiche”. La giunta municipale di San Giovanni, successivamente, ha incontrato le aziende che gestiscono la refezione scolastica, confermando le problematiche per le quali è stato deciso di non fornire il servizio. Un servizio compensato con una serie di iniziative di educazione alimentare da tenersi durante l’anno scolastico. “Non essendo prevista, in alcune scuole, la colazione a metà mattina – ha spiegato il gruppo di opposizione – i bambini, dal momento in cui entrano a scuola e fino all’ora di pranzo, non mettono in bocca niente e gli alunni che la mattina non riescono a consumare un’ adeguata colazione a domicilio passano molte ore semidigiuni o addirittura digiuni in qualche caso”. Elementi che non possono passare inosservati. La lista civica ha infatti ricordato che la colazione a metà mattina è considerata una buona e sana abitudine da tutti i nutrizionisti e che gestire correttamente il momento della colazione o della merenda nelle scuole è una valida iniziativa da attuare dal punto di vista nutrizionale e sociale. “Prima di prendere qualsiasi decisione – hanno proseguito Carbini&C. – , occorre tenere in considerazione cosa sia meglio per i bambini. Qualsiasi iniziativa alimentare da tenersi durante l’anno scolastico non avrebbe infatti lo stesso valore e scopo delle colazioni e merende e quindi non può considerarsi sostitutiva”. Riguardo poi al tema specifico del capitolato, Cresce San Giovanni ha sottolineato che il servizio previsto in ogni capitolato ha un costo che può e deve essere quantificato e, se non fornito, rimborsato. La mozione impegna quindi il sindaco e la giunta a quantificare il costo dei pasti non serviti, a restituire i soldi alle famiglie per il servizio non erogato avvalendosi poi sul gestore della mensa, a prevedere tariffe più basse in base ad ulteriori scaglioni di fasce di reddito e ad attuare il capitolato così come è stato sottoscritto e deliberato.

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