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Sarri. “Juventus-Napoli? Per me era importante anche Sangiovannese-Grosseto!”. Così tecnico di Vaggio in conferenza stampa

“Cosa proverà ad affrontare questa sfida?”, gli chiedono i giornalisti nell’affollatissima conferenza stampa della vigilia, a Castel Volturno. “Sono le domande che si fanno a chi viene dal basso – risponde lui – . Io non provo nulla, penso solo alla partita. Non ritengo la gara di domani quella più importante di sempre, quelle 500 fatte in precedenza se non le avessi fatte non sarei qui. Voi credete che sia l’aspetto mediatico a determinare l’importanza. Ma per me era importante anche Sangiovannese-Grosseto per determinare la C2”. E’ uno straordinario Maurizio Sarri a prendersi la scena, a poche ore dalla supersfida tra Juventus e Napoli. Una risposta che identifica alla perfezione lo stile di questo personaggio, che non ha mai rinnegato, nè tanto meno dimenticato il suo passato. E giù i titoloni sui giornali! “Juventus-Napoli come Sangiovannese-Grosseto? E’ un sacrilegio, dirà qualcuno!”. No. Non è un sacrilegio. E’ il pensiero di un uomo che ha vissuto le vigilie importanti sempre alla solita maniera. Per lui la sfida tra Sangiovannese-Grosseto, che valeva un campionato, vale Juventus-Napoli, che vale un altro campionato, decisamente più importante. Ma ci sono i soliti tre punti in palio e per il tecnico di Vaggio conta solo il rettangolo di gioco. Certo, è una bella soddisfazione veder accostato il nome della Sangiovannese alla partita più attesa dell’anno. Sarri, del resto, è rimasto legatissimo alla maglia azzurra e spesso ricorda, con affetto, quei meravigliosi anni, culmine dell’epopea Casprini, che regalarono alla città di San Giovanni momenti di football indimenticabili. E siccome il calcio è prima di tutto sentimento, non si può rimanere impassibili di fronte a paragoni così importanti.

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