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All’ITT Ferraris di San Giovanni il bullismo si combatte grazie anche agli studenti. Un sito per denunciare gli episodi

Il bullismo combattuto all’interno della scuola, con il coinvolgimento diretto degli insegnanti, ma soprattutto dei ragazzi. E’ davvero una bella storia quella che arriva dall’ITT Ferraris di San Giovanni Valdarno, che sta portando ormai da quattro anni un progetto destinato, nei prossimi mesi, a crescere ulteriormente. Si chiama “Di Testa Tua” ed è nato per prevenire e reprimere un fenomeno che purtroppo ha assunto dimensioni importanti. Grazie all’idea di alcuni studenti e del corpo docente, è stato infatti messo in rete un sito, www.bullyingvaldarno.it , che fino ad ora era si legato all’istituto sangiovannese, ma con un dominio esterno. A breve, invece, sarà collocato all’interno del portale della scuola e vi si potrà accedere direttamente attraverso un link. A cosa serve lo spiegano il dirigente scolastico dell’ITT , il professor Lorenzo Pierazzi, e uno degli ideatori, Jonny Mecaj (nella foto in alto), studente di quinta che insieme ad un’altra ventina di ragazzi si è trasformato in un tutor a servizio delle vittime di bullismo. Il sito, infatti, raccoglie le denunce, che possono anche essere anonime, degli alunni sottomessi. A quel punto inizia un percorso che si avvale della collaborazione di due, tre studenti per classe, che parlano con gli insegnanti e decidono come agire. “ Generalmente interveniamo all’interno della classe nella quale si è consumato l’episodio e cerchiamo di capire cosa possa essere successo e, soprattutto, valutando la gravità o meno del fatto – dice Mecaj -. Poi si apre la fase successiva”. “Una fase – aggiunge il professor Pierazzi – che coinvolge anche gli insegnanti. Solo loro, infatti, in base alla ricostruzione dei fatti, possono decidere se attivare il cosiddetto sportello C.I.C., ovvero il centro informazione e consulenza, che si avvale di uno psicologo. Il medico, infatti, è chiamato ad intervenire nei casi più delicati”. Gli studenti coinvolti nel progetto non si limitano ad operare dopo che il fatto è successo, ma anche prima. “Una volta l’anno – aggiunge Johnny – ci rechiamo in tutte le classi di prima e avvalendoci di slide spieghiamo ai nostri compagni cos’è il bullismo, come si manifesta e quali sono le conseguenze anche penali”. Per fortuna negli ultimi anni, all’ISIS di San Giovanni, non si sono registrati episodi gravi. Merito anche di questa mobilitazione interna che rappresenta un vero fiore all’occhiello per l’istituto sangiovannese.

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