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“Rischia di saltare il Distretto sanitario unico con il Valdarno Fiorentino”. Terranuova In Comune invita alla mobilitazione

La creazione di un distretto sanitario unico è uno dei progetti su cui stanno lavorando gli enti locali del Valdarno appoggiati, in questa battaglia, anche da alcune forze di opposizione. Tra queste anche la lista civica Terranuova In Comune, che ha lanciato in queste ore un vero e proprio grido d’allarme. Nell’ultimo consiglio comunale terranuovese, infatti, si è discusso di sanità e in particolare della possibilità di portare, entro fine marzo, le proposte per la definizione e la perimetrazione delle Zone Distretto territoriali, previste dall’ art. 91 della nuova legge regionale n° 84/2015. “La nostra preoccupazione è conseguente alla comunicazione del sindaco – ha spiegato il gruppo consiliare – . Si fa sempre più concreto infatti il rischio che la nuova perimetrazione delle Zone Distretto territoriali debba avvenire all’interno di ciascuna delle nuove 3 mega ASL costituite. Ciò farebbe saltare il progetto per la riunificazione sanitaria tra il Valdarno Aretino e Fiorentino”. E sarebbe un colpo durissimo. Il movimento civico è tra quelli che ritiene che la riunificazione del Valdarno in un unico distretto sanitario sia una prerogativa irrinunciabile per la messa in sicurezza sanitaria della popolazione dell’intera vallata e per il presidio delle due strutture ospedaliere. E’ quindi scattata la mobilitazione. Terranuova In Comune, già nei prossimi giorni, contatterà le altre liste civiche presenti nel territorio valdarnese per valutare la possibilità di azioni congiunte. Lo scopo è quello di stimolare i sindaci a far valere la loro voce presso gli organismi istituzionali della Regione. “Se da una parte ancora brucia il mancato riconoscimento delle 55.000 firme raccolte per chiedere un referendum sull’abrogazione della legge sulla riforma sanitaria – ha concluso il movimento civico – dall’altra è necessario mobilitarsi ancora per non passare dalla beffa al danno concreto per il nostro territorio. La perimetrazione infatti allontanerebbe sempre più i cittadini dalle decisioni e dall’erogazione qualitativa dei servizi sanitari”.

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