La notizia, rilanciata ieri in esclusiva dalla nostra redazione, di un addio quasi certo al progetto di distretto sanitario unico tra Valdarno Aretino e Fiorentino ha provocato le prime reazioni. L’onorevole Samuele Segoni e i consiglieri comunali Piero Caramello, Marco Bonaccini e Marco Parolai, esponenti di Alternativa Libera e Percorso Comune della vallata hanno detto di essere sconfortati, ma non rassegnati, chiamando il causa il Partito Democratico, accusato di immobilismo. I due gruppi hanno ricordato che dopo la firma del protocollo d’intesa dello scorso aprile tra i sindaci delle due aree, ma anche della Valdisieve, non c’è stata alcuna rettifica nei consigli comunali per rendere più forte quel documento. “Sarebbe stato un passaggio importante per impedire qualsiasi modifica nell’organizzazione ospedaliera territoriale del Valdarno – hanno aggiunto – e per fare in modo che ogni conseguenza dovuta all’applicazione della legge di riforma del sistema socio sanitario regionale fosse preventivamente concordata e condivisa con gli enti locali”. AL e Percorso Comune hanno sottolineato come la Regione Toscana abbia “varato due riforme del Sistema Sanitario Toscano imbavagliando 55mila firme per impedire il referendum, ma del Comprensorio del Valdarno non vi è traccia”. La vallata ha invece bisogno di una politica sanitaria ad ampio raggio che garantisca i servizi. “Per questo – hanno proseguito le due rappresentanze consiliari – chiediamo la difesa dei due ospedali della zona, La Gruccia e il Serristori, attraverso una politica organizzativa che punti a una sinergia delle due strutture. Temiamo invece che le iniziative assunte in questi mesi, come l’apertura della Chirurgia Oculistica all’ospedale Serristori presente anche all’Ospedale di Montevarchi – hanno concluso – , faccia allontanare questo progetto perciò presenteremo una mozione nei nostri consigli comunali per chiedere il comprensorio unico sanitario”.