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Valdarno: invasione di nidi di processionaria nei pini, pericolo anche mortale per i cani

Questo sarà l’anno della pericolosissima processionaria. Solitamente la processionaria si comincia a vedere in primavera, ma essendo questo inverno assai caldo, sono già diverse le segnalazioni anche in Valdarno, quindi è già arrivato il momento di stare attenti a questo bruco assai dannoso soprattutto  per i nostri amici a quattro zampe. Sono molte le piante, spelcialmente il pino, che in questo anno sono già piene di nidi (specie di gomitoli con ragnatele che restano appese ai rami). Lungo la strada provinciale dei Setteponti, nelle pinete cittadine di S. Giovanni, Terranuova, Figline e Montevarchi. I nidi sono ben visibili e devono essere immediatamente tolti.  Ci sono ditte specializzate che, anche nel territorio, possono lavorare per tagliare i rami dove i nidi sono stati effettuati. Per questo lavoro non possono essere chiamati i Vigili del Fuoco che non sono autorizzati ad effettuare questo tipo di operazioni.La processionaria è un insetto dell’ordine dei lepidotteri (farfalle notturne, falene) e deve il suo nome alla sua caratteristica in fase di larva di muoversi sempre in fila indiana come in una processione. La pianta dove si formano solitamente questi bruchi sono solitamente i pini, ma anche nei larici o cedri. Esiste poi anche la processionaria della quercia anche se diversa muovendosi a ventaglio, ma sempre urticante. Sono i peli urticanti di cui è ricoperto il corpo della larva che tra l’altro possono essere anche persi nell’aria e portati in giro dal vento, quindi può capitare di esserne colpiti senza venire in diretto contatto con i bruchi, anche se questo è un fenomeno già più raro. I bruchi sono velenosi per i cani, i loro peli urticanti possono causare danni gravi, in alcuni casi mortali. Il cane annusando per terra può inavvertitamente ingerire i peli urticanti del bruco e i sintomi appaiono subito gravi. Una intensa improvvisa salivazione che non tende a passare ma ad aumentare, la bocca si infiamma, la lingua si ingrossa e può provocare anche il soffocamento del cane. Questi peli urticanti di cui è ricoperto il corpo di questo insetto quando entrano in contatto con la bocca e la lingua causano una distruzione del tessuto cellulare, possono provare necrosi e perdita di pezzi della lingua. Altri sintomi sono perdita di vivacità, rifiuto del cibo, vomito e diarrea emorragica. L’intervento del veterinario in tempi brevi è essenziale, l’unica cosa che possiamo fare noi nell’immediato consiste nel cercare di allontanare la sostanza irritante dal cavo orale e quindi bisognerebbe effettuare un abbondante lavaggio con acqua e bicarbonato. Ma questa manovra non è facile da eseguire, perché il cane sta di certo soffrendo e non sarà certo collaborativo. Magari si può provare con una siringa senz’ago spruzzando più volte la soluzione nella bocca. Correre dal veterinario è l’unica soluzione. La lotta contro questo insetto è attiva e obbligatoria in Italia dal 1998, esiste proprio un decreto ministeriale del 2007 per combatterla, perché oltre a essere pericolosa per uomo e animali è altamente distruttiva per la vegetazione. Di solito vengono usati pesticidi appositi usati sulle larve, non sui nidi. Le larve morte vanno eliminate bruciandole, poichè anche morte sono ancora irritanti. Come sono ancora dannosi i resti bruciati quindi anche attenzione a stare sottovento e a proteggervi tutte le parti esposte del corpo inclusi occhi e bocca, durante questa operazione che andrebbe fatta da mani esperte. Esistono anche altri metodi come l’uso di colla sugli alberi e l’uso di ferormoni per la cattura.

 

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