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Inchiesta sull’appalto per la gestione dei rifiuti. Fiamme gialle in azione. Sei Toscana: “piena fiducia nella magistratura”

Ci sarebbero anche alcuni indagati nell’inchiesta della Procura di Firenze sull’appalto per la gestione dei rifiuti nella Toscana del Sud, per un valore di 150 milioni di euro l’anno. La gara è stata vinta da un raggruppamento d’imprese denominato “Progetto 6” da cui, successivamente, è stata costituita Sei Toscana. La guardia di finanza ha già effettuato una serie di controlli e nei giorni scorsi ha acquisito parte della documentazione nelle sedi di Sei Toscana, la società aggiudicataria del servizio, e di Sienambiente, capofila del raggruppamento di imprese partecipanti alla gara. Il sospetto degli investigatori, naturalmente da dimostrare, è che la gara sia stata confezionata “su misura” per il soggetto che è poi risultato vincitore. Sei Toscana si difende e con una nota ufficiale annuncia piena fiducia nell’operato della magistratura, nella consapevolezza che alla fine “sarà accertata la correttezza del procedimento di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani”. Il presidente dell’azienda Simone Viti si è detto infatti convinto della legittimità dell’operato di Sei Toscana. “Siamo certi – ha aggiunto – che, una volta esaminata la documentazione, sarà accertata l’assoluta regolarità dell’iter. E’ per tale motivo che questa fase di approfondimento dell’indagine, avviata oltre due anni fa, è per noi, finalmente, un modo per far luce una volta per tutte sul nostro operato”. Viti ha poi confermato che le due società e le persone coinvolte si sono messe a disposizione della magistratura con massima collaborazione e senso di responsabilità e che questa vicenda non avrà alcuna ripercussione sulla qualità dei servizi erogati e sul lavoro e la professionalità delle strutture.

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